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Ores (L'ME) X Groovisionary - Intervista






Eccoci di nuovo con un'intervista fresca fresca da una delle regioni che preferisco: la Sardegna. Mr. Ores, oltre che un nuovo buon amico, è un writer con la W maiuscola e dallo stile fenomenale, che tutti gli estimatori del genere - ma non solo - apprezzeranno di certo. 





Membro della crew L’ME (sviluppata sul territorio sardo ma che stende anche i tentacoli sul territorio italiano), Sklero (>Sero>Ores) inizia nell'ormai lontana golden age dell'Hip Hop italiano, alla metà degli anni novanta, e lo fa come molti, rimanendo colpito e suggestionato irrimediabilmente dalle prime immagini contenute dalle riviste di skate, street sport che predicava ai tempi.
Ma facciamo parlare lui! 





INTERVISTA





1. Domanda imprescindibile, ovvero le dovute presentazioni: quando hai iniziato, dove, come, cosa ti ha spinto, aneddoti a cui sei legato al riguardo. 







Ho iniziato precisamente nel 1996, ma non è stato un vero e proprio inizio, è stato un timido avvicinamento, verso un mondo (prima di allora) a me sconosciuto. Infatti vivendo in Sardegna, il materiale riguardante il writing e l'hiphop non era per niente fruibile. I primi pezzi li vidi nelle magazine di

skate (all'epoca ero uno skater), e rimasi scioccato profondamente, a tal punto da cimentarmi subito nella riproposizione in chiave personale delle prime 'scritte colorate'. Dal 1997 al 1999 ci fu lo studio tecnico del lettering, accompagnato da qualche timido pezzo, perlopiù illegale.
Successivamente, con i primi lavori e quindi disponibilità economiche più concrete, ci fu il vero e proprio boom di pezzi elaborati, su spazi privati che diventarono il cantiere principale, dove l'evoluzione dello stile vero e proprio prese vita.
Lo stile che tutt'ora è il fulcro dei miei pezzi, è il 'Wild Style' o semi Wild, inventato da uno dei pionieri dello stile Made in Bronx N.Y. City Phase 2.
Dal 2000 al 2005 feci circa un migliaio di pezzi, tra Burner, Bombing, Pannelli. Furono gli anni che plasmarono la scena del Sulcis e che mi fecero conoscere in tutta l'isola. 





2. La tua ispirazione: cosa ti spinge, la tua poetica personale





Esercitando una professione tecnica, sono ispirato tantissimo dalle forme geometriche semplici, dalle simmetrie, dai parallelismi, dal design minimale, ecc.. Infatti guardando i miei pezzi noti subito una certa minuziosità nei dettagli e nella ricerca di una precisione quasi maniacale, strutturo il lettering in modo tale che le lettere abbiano una linea comune, un trick che le accomuna o unisce tra loro, senza penalizzare il flow.
Troppo spesso si vedono lettere affiancate senza un minimo di studio della struttura.
Per come la vedo io, ad affiancare un paio di lettere ce la farebbe chiunque. 





3. L’Hip Hop, è innegabile, va molto di moda in questo periodo storico: che rapporto vivi con questa cultura? Il writing è ancora un elemento di essa? 





Quando ero un pischello (in fissa per l'hiphop), non concepivo assolutamente che si potesse essere Writer senza essere un b-boy, ma allora era molto più di nicchia il mondo dei Graffiti.
Crescendo, maturando, viaggiando, ho perso tantissimo la fotta per l'hiphop, anche per via di come si è evoluta in negativo questa cultura, ovviamente in Italia.
Mi piace pensare, però, che il Writing sia fondamentalmente un movimento legato alla cultura hiphop, ma che ha preso il largo indipendentemente da essa. Come un bambino che nell'infanzia ha un bisogno viscerale della madre, ma che poi con la crescita, inevitabilmente, prende la sua strada. 





4. Ispirazioni artistiche o comunque altri artisti che vorresti consigliare ai nostri lettori (anche non per forza writers). 





Beh, qui la lista potrebbe essere troppo lunga, quindi cerco di focalizzarla sulle persone che, artisticamente, mi hanno dato molto a livello di input e spinta creativa, più che ispirato a fare graffiti..
Uno su tutti è il mio amico, partner in style Skan, con cui attualmente condivido l'avventura L'Altrome Crew, ed il progetto duo M.C.G.; Mr. Wany che ho conosciuto personalmente di recente, Yama, il mio big brother Piove e la TDK... li conosci questi ultimi? :) Vorrei consigliare inoltre un'artista che non fa graffiti, anzi consiglio tutto il collettivo Dighellz, di cui faccio parte anche io, capitanato dai virtuosi Mc Ipno Snaider e Bruce H. Vi posso assicurare che spaccano! 





5. Troppo spesso sento polemiche che riguardano il fatto che se un artista è underground deve demonizzare i soldi o il compenso e tutti i costi: tuo punto di vista personale.





Ti dico sinceramente che la vedo come una chiusura mentale, in 17 anni mi sono sempre comprato gli spray con i miei soldi, ma se un domani mi proponessero uno sponsor, lo accetterei ad occhi chiusi. Va bene essere underground ma non polli. 





6. Writing e street-art: parenti? Amici? Nemici? 





Assolutamente amici. 





7. E invece writing e illegalità? Al giorno d’oggi può essere giusto collaborare con amministrazioni e autorità varie? 





Beh, le collaborazioni posso sicuramente esserci con le amministrazioni pubbliche, dove puoi benissimo proporre il tuo prodotto, senza esporti troppo o esplicitare il tuo trascorso, mantenendo il tuo profilo da bomber tranquillamente anonimo. Non vedo una cosa troppo sensata la collaborazione con le autorità, visto che sicuramente andrebbero a scavare a fondo, cercando un doppio fine poco trasparente. 





8. Mi piacerebbe che ci parlassi della scena delle tue parti, come l'hai vissuta, come era e come si è sviluppata. 





La scena dalle mie parti (Sulcis) è per certi versi molto piatta. La mentalità non è cambiata molto dagli anni '90 ad oggi. C'è sempre un clima di gelosia e scarsa collaborazione, a parte le poche eccezioni ovviamente. Infatti per quando mi riguarda, ho sempre spostato l'attenzione dieci passi più in là, come si suol dire.
Sono in contatto attualmente con varie crew del cagliaritano e centro/nord Sardegna, con cui sporadicamente dipingo.
Penso che se non si cambierà l'attitudine e la mentalità, il Sulcis rimarrà fossilizzato nell'attuale condizione perpetuamente. 









9. Tu esprimi un writing molto classico, il lettering nella sua dimensione più pura e ricercata, e con ottimi risultati direi! Che rapporto vivi personalmente con chi ha scelto strade differenti come i characters lo stencil ecc.? 





Non amo particolarmente gli stencil, anzi la vedo proprio come una scorciatoia per non sbattersi troppo con lo studio tecnico/pratico e manuale degli spray.
Con chi fa characters mi trovo da dio, in quanto vedo il mezzo come un complemento dei graffiti. 





10. La mia preferita, la marzullata: fatti una domanda e datti una risposta! 





Se non avessi conosciuto il writing, che strada avresti intrapreso? 


Sicuramente sarei stato un tossico dipendente ahaha.





















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