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Rubrica Settimanale: Back to the origins - "Drum Machines e l'arte di campionare"

Nel 1983 diversi avvenimenti hanno caratterizzato lo sviluppo della tradizione musicale che accompagna l'arte del beatmaking.
Tra i principali esponenti di questo periodo troviamo da una parte Afrika Bambaataa e il suo suono electro funk, e dall'altra Dj Lonzo Williams (Alonzo Williams) che formulò lo stile che poi denominò "electro hop"



Dj Lonzo Williams è uno di quei personaggi cruciali principalmente per due motivi: E' stato il primo a creare una qualche forma di hip hop nella West Coast (Los Angeles). Prima che Williams apparisse sulla scena, in California non esisteva alcuna espressione delle 4 discipline.



In secondo luogo, è un personaggio cruciale per la tradizione della musica hip hop poichè, nel 1984, fu uno dei principali mentori di un allora giovane Dr. Dre. In questo periodo si iniziò ad abbandonare il "vincolo del dj", che per diverso tempo aveva caratterizzato tale figura. Non esisteva infatti, fino a questo momento, la figura del "beatmaker", e la figura del dj era limitata alle esibizioni live, dato che la maggior parte di questi non avevano conoscenze di registrazione ed "editing" in studio. Molti dj, infatti, iniziarono a specializzarsi nel campo della produzione professionale vera e propria. In questo periodo, nella produzione musicale, la facevano da padrone le drum machine elettroniche. Tra i primi sperimentatori di un suono derivante da una drum machine elettronica furono Larry Smith, Dj Jam Master Jay e Rick RubinLarry Smith, in particolare, fu colui che diede vita alle strumentali per le prime due registrazioni dei Run-DMC, "It's Like That" e "Sucker M.C.s". Spinto dal successo riscontrato dalle due tracce sopracitate, Jam Master Jay chiamò a lavorare con lui Smith per portare avanti quel suono che era stato proposto al pubblico fino a quel momento.


Parlando invece di Rick Rubin, dobbiamo sottolineare il fatto che fu il primo beatmaker a fondere con successo elementi rock e hip hop/rap fra di loro. Questo, oltre ad evidenziare la grande versatilità di questo genere musicale, denota anche il potenziale che tale forma espressiva rappresenta nel manistream musicale.
Nel 1985, un unico evento stabilirà l'attuale modello di beatmaking. Un giorno mentre allo "Unique Recording Studio" campionava dei suoni insieme ad Arthur Baker, Marley Marl ebbe l'intuizione che cambierà per sempre la tradizione del beatmaking. Riascoltando alcuni dei suoi break-beat, intuì la possibilità di "tagliare" e quindi campionare dei segmenti di batteria per poi risuonarli, riarrangiandoli nella propria drum machine. Così facendo, Marley Marl portò il beatmaking ad un livello superiore, abbattendo il muro rappresentato dai preset (allora utilizzatissimi) derivanti dalle famosissime Roland-808 (drum machine), creando per primo un personale ed unico set di batteria completamente riconoscibile in quanto tale.






Roland-808




Doveroso da parte mia è fare riferimento alla fonte da cui ho liberamente tradotto buona parte del contenuto di questo articolo: mi riferisco a "The Beattips Manual 5th edition" di "AMIR SA'ID" (WWW.BEATTIPS.COM)










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