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Rubrica mensile - DJing: Dj Argento


Il primo appuntamento con la nuova rubrica DJing è dedicato a Dj Argento, che naturalmente ringraziamo per la disponibilità ed il tempo dedicato, oltre alla grande pazienza! Di seguito l'articolo, curato dal nostro Swordkilla, check it!











Mirko Dj Argento Claudio, classe 1978, sin da piccolo abituato alla musica per merito della sua famiglia, inizia ad avventurarsi nel mondo dei DJing nel 1990 circa. Lo scratch è alla base della curiosità di Mirko, quindi i primi dischi che si affretta a comprare non potevano che essere rap. Pian piano Dj Argento comincia tra non poche difficoltà (prima su tutte la mancanza di un mixer e di un giradischi serio), il cammino nel faticoso mondo del DJing. Col passare del tempo avvengono i primi incontri importanti, che segnano profondamente il suo cammino nel mondo dell’hip hop: nel 1995 entra a far parte delle crew baresi N.C.E. e Hell’s Vastas (cimentandosi così anche nel writing) e contemporaneamente conosce e diventa parte del gruppo posserap Uscita Di Emergenza.





Nel frattempo non tarda a produrre i primi mixtapes, riempiendo la città (e non solo) con musica tutta rigorosamente anni ’70-’80. Il tipo di dischi che acquista diventeranno uno dei suoi segni di riconoscimento, grazie ai quali è tutt'ora conosciuto. Curioso per carattere, comincia ad affrontare un viaggio musicale a ritroso nel tempo, dai più nuovi ai più vecchi dischi di black music, dai rap del 1989 ai 78 giri jazz del 1922, non disprezzando le annate più recenti e i dischi rap più sperimentali, o addirittura il trash pop anni’80. Consapevole che la forza di un dj sono i dischi, Dj Argento fa costante rastrellamento in lungo e in largo per l’ Italia di materiale raro, dimenticato o alcune volte mai preso in considerazione.







Nel 1998 viene contattato dal gruppo barese Zona 45 per la realizzazione del disco 30 Danari (GoodStuff/SDS), con collaborazioni del calibro di Moddi, Gopher D e Sud Sound System, in cui realizza degli scratches in alcune tracce, da considerarsi il primo passo personale a livello nazionale. L’anno successivo viene nuovamente contattato dallo stesso gruppo per la realizzazione dell’album "Pooglia Tribe", stavolta rifiutando l’ingaggio a causa della scarsissima etichetta che produceva il disco (Spaghetti Funk) e dei pessimi intenti che animavano il progetto. Nel 2000 è contattato dall’emittente radiofonica locale "Controradio" per realizzare un programma fuori dai canoni standardizzati dei networks, così crea "Ghetto Blaster", un programma che spinge solo musica strettamente underground. In più, grazie all’amico Loop 5 (R.I.P.), si avventura nel mondo della produzione musicale, scoprendo una naturale attitudine anche in questo campo, e quindi nel 2002 realizza il demo Blacksouls, con l’amico di vecchia data Tensione. Sin da piccolo circondato da strumenti atti alla registrazione, Dj Argento mette su col tempo anche un piccolo ma prolifico studio di registrazione, il SilverRoom Studio, che si amplia e acquisisce ogni anno nuova strumentazione, nella costante ricerca di un suono personale.





Sempre nel 2002 conosce Dj Danko e Shagoora, due giovani promettenti che seguirà nella maturazione artistica, fino a fondare assieme il gruppo 4 Perfetti Sconosciuti, col quale nel 2004 realizza l’EP Logica Della Sensazione. Riuscito a contagiare anche Dj Danko nell’arte del diggin’, fonda assieme a lui la minicrew Dusty Vinyl Junkies, votata appunto alla ricerca di dischi black d’annata. Tra il 1999 e il 2006 partecipa attivamente alla realizzazione di alcune autoproduzioni baresi, come Dj o come sound engineer, tra cui si possono citare: Loop 5 in "A Stare", SabbieMobili in "Motivi Espliciti", JA All stars in "Jojoba Afternoon", Streetfiles in "Streetfiles hip hop from Bari", Konkordia Milite in "Demistificazione", Morioka in "Sotto i miei piedi tutto vibra", Sottotorchio in "La Fogna Sotto Il Club", Twentyhate in "Vi Racconto", Comma in "Peccato & Redenzione"; più una quantità notevole di mixtapes, dai suoi 27 volumi di "Old Skool Flava", a mixtapes per conto terzi.





Nel 2003 una serie di eventi lo portano a conoscere l’Mc calabrese Turi, per il quale realizza nel 2004 l’interludio funk "Notte d’Argento", contenuto nell’album L’Amico Degli Amici (AntibeMusic), affacciandosi così nuovamente sulla realtà nazionale. Nel 2005 inizia la collaborazione col famoso gruppo capitolino Colle Der Fomento, per il quale realizza un energico remix del brano "Punti di Domanda", e con l’mc Jake La Motta (ovvero Danno) realizza il terzocapitolo della serie Funking, mix-cd funk ideato dallo stesso Dj Argento, entrando così a far parte della famiglia King Kong Posse. Ad oggi è impegnato anche nel secondo progetto dei baresi SottoTorchio, e nella produzione di beats per i Colle Der Fomento. Collabora inoltre, nel 2007, col gruppo Rasklat 5 (Banana Spliff + FFiume), per il quale produce il pezzo "I Nostri Simili" (Relief, 2008). Parallelamente, sempre nel 2006, nasce la collaborazione con la leggenda vivente del rap italiano Kaos, per il quale realizza il brano "Blah Blah" e il ghost outro presente nel terzo album dell’ mc, kARMA (Settembre 2007).





Nel 2008 produce per Kiave il pezzo "Infinite Possibilità", singolo che anticipa il nuovo album in uscita dal titolo Il Tempo Necessario, su cui ha prodotto altre 2 tracce. Produce, sempre nel 2008 e sempre per i Colle Der Fomento, il remix di "La Fenice" e anche il remix, ancora inedito, di "Mu-Sick" di Kaos, con la collaborazione di Turi. I suoi beat sono presenti anche nell'EP dei Gente De Borgata, Te ce ritrovi, e nel loro primo album ufficiale Terra terra. Nel frattempo, diventato genitore felice del piccolo Roberto, assieme alla compagna di sempre Giuliana, vive, compra dischi funk e lavora a Bari. Il resto è storia di tutti i giorni.













INTERVISTA


1) Qual'è l'attrezzatura principale che ti accompagna nella produzione dei tuoi beat?





Il computer è il fulcro del mio studio. Ho iniziato e proseguito col computer, dapprima ho usato il reason 1.0, poi sono passato al Pro Tools. Ormai uso Pro Tools a tempo pieno come piattaforma per far tutto, dalla produzione al missaggio, fino al mastering, ma non mi pongo problemi a tornare sporadicamente su altri software, anche al Reason stesso, dipende da quello che ci devo fare.





2) In che modo la tua produzione è condizionata dagli MC che sai dovranno farci del rap sopra?





Non è mai stata condizionata, salvo per i remix. Solitamente produco senza sapere a chi andrà il risultato. Sicuramente mi faccio un idea di come potrebbe essere il beat se cantato da un mc in particolare, ma solo se ha sonorità che possono ricondurmi alla timbrica di un particolare mc, altrimenti lascio tutto all'istinto.





3) Puoi definire il processo tipico che sta dietro alla produzione di un beat di DJ Argento?





Come ho detto prima, lascio tutto all'istinto. A volte parto dal disegno ritmico. Mi viene in testa una ritmica e la metto su, poi rifinendo e scegliendo le drums più adatte e infine il sample più adatto, a volte invece parto proprio dal sample che magari mi suggerisce tutto il resto con estrema naturalezza. L'importante è arrivare da qualche parte.





4) Che rapporto hai con i synth in generale ed i VST (strumenti virtuali), piuttosto che gli strumenti analogici? Che ne pensi dell'utilizzo del 950 ancora oggi?





Ho un background vario, anche di musica elettronica, anni '80 perlopiù, quindi amo i synth. I synth analogici però hanno bisogno di una manutenzione e di una cura particolare, oltre al costo elevato. I virtual instruments sono invece degli ottimi sostituti, sia che si usino come suoni principali sia come suoni aggiunti. Il mio remix della "Fenice" è fatto tutto coi synth virtuali. Naturalmente bisogna avere le idee giuste e una buona dose di gusto, se non si vuole sfociare nella musica tamarra. Non tutti in Italia sanno usare i synth in modo naturale, solitamente è tutto molto forzato e troppo volutamente "alla moda". Per quando concerne il 950, posso dire che l'ho posseduto per poco tempo, giusto per rendermi conto dei grossi limiti che aveva e che mi creava essendo una macchina decisamente obsoleta. Ormai è una timbrica datata che non può competere coi suoni moderni. Mi fa tanto sorridere il fatto che molti parlino di suono "analogico" riferendosi ai campionatori tipo l'mpc o il 950 stesso, che in realtà sono macchine completamente digitali. Come strumento vero ho un basso elettrico che uso per farmi le bassline.





5) Vinylcode o vinili?





Vinili tutta la vita! Io sono un collezionista, quindi per me il vinile è tutto, però non sono così ottuso da non accettare la tecnologia, quindi ho anche il Serato. E ti dirò, mi ci trovo così bene che ormai ho quasi difficoltà a voler portare i dischi in giro… difficoltà che ho sempre avuto. A volte preferisco non suonare piuttosto che portare i dischi in giro. Sarà perché sono un collezionista quindi vorrei muoverli il meno possibile da casa, e sarà anche per pigrizia, perché una cosa è scegliersi 100 dischi da suonare, senza sapere come andrà la serata, e un'altra cosa è avere praticamente tutto appresso e adattarti alla serata. Io sono un purista, specie sui dischi, ma non sopporto l'ottusità. La tecnologia ci sta facendo doni enormi che vanno usati, quando il purismo raggiunge l'ottusità ci si fa del male da soli, meglio rimanere flessibili in tutto.





6) Come sei diventato DJ e produttore? Quali sono stati i tuoi mentori o comunque le fonti che hanno ispirato il tuo stile?





Sono Dj da 20 anni e produttore da 11. Secondo me il processo è stato parecchio naturale avendo a che fare con la musica quotidianamente. L'aspetto creativo della musica mi ha sempre affascinato, mio padre mi regalò nel '88 una tastiera/synth della GEM, e su quella iniziai a strimpellare e in seguito a riarrangiare le colonne sonore dei film horror, mia grande passione da sempre, infatti il nome Argento l'ho scelto in onore di Dario Argento, e non per il metallo prezioso. Sono cresciuto ascoltando i Goblin, Carpenter, Howarth, Oldfield, Morricone e tanti altri compositori di colonne sonore. La musica in casa mia non è mai mancata, l'ambiente in cui sono cresciuto mi ha condizionato, cosa che sto tentando di fare anche con mio figlio. Alla fine degli anni '80, poi, iniziò il fenomeno Jovanotti e naturalmente per me che all'epoca avevo circa 10 anni il suo stile mi incuriosì. In particolare il pezzo "the rappers", contenuto nel suo primo disco, aveva un bridge di scratches ben fatti e ricordo che li mimavo sui giradischi dei miei amici alle feste. Tutt'ora li so a memoria! Sono cresciuto con la paura della "puntina che si rompe". Grande idiozia. Poco alla volta mi attrezzai con giradischi di fortuna, tipo quelli con la base ammortizzata. Bloccavo la base per stabilizzarli e screcciavo come un rincoglionito per ore. Erano i tempi di Cesare Tripodo, Dj Trip, un dj barese in seguito scomparso nel 1991, ispirazione per tutti i dj's della città. Ho fatto pratica su giradischi seri con un mio carissimo amico, ai tempi costavano parecchio i technics ed erano di appannaggio solo di chi li usava per lavoro. Così ho iniziato a girare con lui. Matrimoni, compleanni, era tutto ben accetto, l'importante era mettere i dischi. Non esistevano certo i freedownload o internet, quindi i soldi che guadagnavo li spendevo per i dischi, concentrandomi sempre più alla mia grande passione, lo scratch. E grazie alla cultura hip hop ho conosciuto Loop 5, il rapper/producer barese, purtroppo scomparso, che mi ha fatto dono di preziosi input per fare il beatmaker. Tutt'ora gli sono debitore. All'epoca i beatmakers hip hop nella mia città erano forse 5, ora sono probabilmente 50.





7) Si sa che la caratteristica fondamentale di un beatmaker sta molto nei propri suoni di batteria, diciamo che in genere è la parte musicale che si identifica di più in un pezzo. Puoi dirci come lavori ai tuoi suoni di batteria e come riesci a dargli quel suono corposo e potente che caratterizza le tue produzioni?





Facendo musica rap è naturale che scelgo determinate drums rispetto ad altre. Quello sta nel gusto. Renderli più "fat" è questione di tecnica e gusto messi assieme. Ovvio che se si sceglie un kick che ha pochi bassi sarà più difficile renderlo fat, ma non impossibile, ci sono tecniche anche per questo… Le mie produzioni sono passate dalle mani di diversi fonici che poi han fatto il resto del lavoro, ma più passa il tempo e più tento di fare in modo tale che il tecnico di missaggio faccia il meno possibile sui miei beats, altrimenti rischio di litigarci. Comunque mi rassegno al fatto che finchè i miei prodotti saranno finalizzati da altre persone, non sarò (quasi) mai soddisfatto. Ecco il perché con Stabbyoboy abbiamo fondato il SilverDrome Studio, almeno così siamo coscienti di quello che tiriamo fuori dalle nostre produzioni. E poi Stabbyo è un killer sui mix, da lui ho sempre da imparare… e poi gli voglio bene perché è un orsacchiotto costantemente incazzato.











8) In che modo la tua produzione è influenzata dal fatto di essere un DJ?





Col tempo è stata influenzata sempre di più. Più si suona in giro e più ci si rende conto di che suono cercare per scuotere la gente. Addirittura la cosa mi aiuta anche a scegliere in modo più mirato i suoni di drums. Sicuramente ha molta influenza sul mio modo di produrre, specie nel imparare a capire cosa il pubblico desidera da un live.





9) Quali sono gli aspetti che secondo te distinguono un beatmaker da un produttore?





Beh, ci sono ottimi beatmakers che probabilmente non sanno gestire i propri pezzi. Credo che per essere completi bisognerebbe avere molta fantasia, oltre al campo strettamente legato alla produzione del beat. Essere i registi dei propri pezzi e non limitarsi a fare il beat e lasciarlo in mano agli mc's. Seguire tutti i passaggi della realizzazione di un pezzo e tentare di non essere banali o scontati. Avere la possibilità anche di interagire con il cantante che userà il beat e tentare di fargli interpretare al meglio il proprio beat. Appunto come un regista. Per me il lavoro del produttore o beatmaker (non fa differenza il nome) inizia col mettere il primo colpo di kick su di un beat e finisce con il cd stampato tra le mani.





10) Che consiglio dai a chi si avvicina al DJing o al beatmaking?





Siate originali. In entrambi i casi vale lo stesso consiglio. Siate originali e tentate di distinguervi tra la folla, altrimenti è una strada inutile quella intrapresa.


Poi per i dj un consiglio in più: comprate i vinili. Fa niente se suonate col serato in giro, ma comprate i vinili, saranno le uniche cose che vi rimarranno di concreto a ricordo del vostro passaggio nell'hip hop. Saranno la colonna sonora della vostra vita, e saranno veri, non virtuali.





11) Che preferenze ha Dj Argento nel campionamento? Campioni da vinile o da file musicali ? Cosa consigli?





Prima ero un purista ottuso, poi mi sono liberato. Ormai uso qualsiasi cosa. Dove trovo un sample interessante lo rubo. Non mi interessa che sia vinile, mp3 o un film. Ma non arriverò mai a campionare da youtube, quello è troppo. Per me un produttore valido lo è altrettanto anche con gli mp3. Del resto ormai il 90% della musica rap gira su mp3, quindi perché farsi pippe mentali? Sono anche arrivato a "noleggiare" vinili da un negoziante mio amico, solo per campionarli. Non mi interessa collezionare roba utilizzabile solo per una manciata di secondi, quello spazio lo lascio per i vinili della mia collezione, che continuo ad allargare ininterrottamente. Così come non mi interessa campionare da ristampe, per me ha lo stesso significato che campionare dagli mp3. Imparate a preoccuparvi del risultato e non del come arrivarci.





12) Un producer oggi è molto più versatile nell' allargare i propri confini oltre l'Italia rispetto ad un MC, hai mai pensato di effettuare collaborazioni oltre oceano?





In realtà no, non mi interessa particolarmente. Ho avuto modo di realizzare un remix per i Banana Spliff su cui canta Sean Price e che andrà solo sul supporto vinile del loro nuovo progetto "Spaghetti Nightmare", ma credo che sia stata l'unica occasione più o meno diretta di avere a che fare con un artista d'oltreoceano. La verità è anche che non mi piace avere a che fare con gente con cui è poco probabile che possa stabilire un rapporto d'amicizia. Per me è molto importante avere un rapporto umano oltre che professionale. Però se mi dovesse contattare un mc americano di sicuro non mi tiro indietro!





13) Oggi internet è in assoluto il miglior mezzo di comunicazione, con i suoi pro e contro, nell'hip hop, in specifico nel rap ha creato un notevole sviluppo di mc, o per lo più un maggior fattore di visibilità per questi stessi, facendo screditare molti artisti del passato, una sproporzionata quantità di mc che nascono ogni giorno e che cercano la visibilità via internet, forum, blog ecc.. tu che ne pensi al riguardo?





Vero, internet è ormai un incredibile mezzo di diffusione di massa che ha addirittura stracciato la televisione. Ha anche offerto la possibilità a troppi fenomeni da baraccone di ritagliarsi la loro fetta di pubblico e una pseudo credibilità. Ma il vero riconosce il vero. Questo è il modus vivendi. Certo non sono tutti così pessimi, ma purtroppo l'ago della bilancia non è a favore della qualità. Come ogni mezzo di così vasta portata, bisogna saperlo usare sapientemente, perché così come riesce a far crescere, riesce anche a schiacciare. Sono comunque contento di così tanta "abbondanza" di rappers, anche se mi spiace che quelli bravi sono sempre meno rispetto a quelli scarsi. Per quanto riguarda invece lo screditare gli artisti del passato, beh, credo che molti artisti si stiano screditando da soli sul web. Ma non è colpa di internet, è colpa loro. Prima quando si aveva un problema si scendeva di casa e si andava direttamente a citofonare al "problema". Ora si sputtanano da soli come bambini delle elementari. Una faccenda ridicola. Quintali di messaggi botta e risposta e video per dimostrare chi è il più figo del condominio. Che pena. Quindi si guarda altrove. Io faccio così. Me ne fotto. Alcune amicizie le nascondo anche su facebook, così da evitare ogni tentazione. Vero è che comunque ci sono tante cose buone sul web, di cui non riesco a fare a meno, lo ammetto. Comunque sono per la massima "Action speaks louder than words", come i Chocolate Milk… il resto sono chiacchiere.





14) Come sono nate le collabo con artisti come i Colle, Kaos e Banana Spliff?





Tutto sempre in modo molto naturale e casuale. Nel 2003 ho fatto un interludio per Turi nel disco "L'amico Degli Amici". L'interludio è "Notte D'Argento", il pezzo successivo è quello con Kaos, e in quello stesso disco c'è "Cartoline Dall'Inferno" con Danno. Dopo l'uscita del disco ci fu una serata coi Colle giù dalle mie parti. In quella serata io mettevo dischi e passai il pezzo dei Mandrill "Two Sisters of mystery", campionata dai Public Enemy. Danno venne da me per chiedermi di chi fosse il pezzo e da li nacque una chiacchierata, anche sul disco di Turi su cui c'eravamo entrambi. Dopo l'estate Turi mi disse che Danno mi cercava per chiedermi dei beats, ci sentimmo e iniziò la corrispondenza munita di cd perché all'epoca non avevo internet. Mi mandò il singolo "+ forte delle bombe" e mi propose un remix di Punti Di Domanda che fu inserito nel disco al posto dell'originale. Poi si è fortificata un'amicizia e sono entrato a far parte della King Kong Posse. Per Kaos il discorso fu quasi analogo, gli proposi 2 beats uno dei quali è ormai "Blah Blah" su kARMA, poi mi chiese di lavorare all'intro, che ora invece è il ghost outro, poi mi ha ricontattato l'anno scorso per il disco nuovo. I Banana Spliff invece sono amici di crew, per cui si è stabilito un rapporto di amicizia e rispetto per il reciproco lavoro. Tutta questa gente la stimo molto, e non solo professionalmente. Così come stimo e amo tutte le persone con cui lavoro stabilmente e con cui ho trovato un legame umano nel corso degli anni. Ho la tendenza ad allontanare le persone che mi si avvicinano solo per interesse e tornaconto personale. La mia città ne è piena, quindi è guerra costante.









15) Qual è l'attuale situazione della scena barese?





Piena zeppa di nuove leve. Ce ne sono tantissimi! Alcuni sono persone splendide e con molto, molto talento, mentre altri sono da evitare, forse temo sia addirittura la maggior parte. Il problema è che qua non abbiamo mai avuto artisti che rappresentassero un solido punto di riferimento o lo spunto da cui partire, e i modelli attuali italiani, che sarebbero quelli sotto i riflettori delle major, non hanno nemmeno la metà del talento del Neffa di 15 anni fa. Se a Bologna c'erano gli Isola Posse e poi i Sangue Misto, a Torino Next One, a Roma Ice One e i Colle e a Cosenza Dj Lugi e così via, nella mia città i più "vecchi" erano scarsi all'epoca come lo sono ora. Zero evoluzione. Questa cosa ce la siamo portati dietro fino ai giorni nostri. In più ormai non frequento quasi più serate e posti di ritrovo, anche perché ho quasi 34 anni e non mi ci vedo appresso a ragazzi che hanno la metà dei miei anni, carichi dell'entusiasmo tipico dell'adolescenza ma senza la minima cognizione di causa di quali siano le radici della propria cultura (anche nella propria città), ma anzi, a volte con la spocchia di considerarsi superiori o migliori dei predecessori. Preferisco tornare a casa da mia moglie e mio figlio. Anche i miei coetanei hanno smesso quasi tutti di bazzicare in questo ambiente, praticamente per le mie stesse motivazioni. Quelle che erano le Jam organizzate per strada hanno lasciato spazio ai club frequentati da tutti. Certo, il club è business ed è bello vedere un locale strapieno, è una grande vittoria a livello organizzativo, ma una grandissima sconfitta a livello culturale, almeno a parer mio, purtroppo da sempre sono due mondi completamente differenti che, quando si incontrano, si rischia solo di far danni. Danni che subisce solo la cultura Hip Hop naturalmente.




E anche qui regna youtube. Prima ci si preoccupava degli argomenti e di come sviluppare il proprio vocabolario e le proprie tematiche, ora ci si preoccupa di come si viene in video. Probabilmente loro hanno solo capito il meccanismo attuale, il business, mentre 15/20 anni fa eravamo semplicemente innamorati del messaggio. Poi hanno capito che il rap in vernacolo attira più del rap in italiano, quindi ecco l'aumento esponenziale del rap in dialetto. Attira più gente, ma gente ignorante in materia. Roba da sagra di paese. Anche perché in realtà Bari è un grosso paese.




Basta mostrare le strade tipiche della città, una giacchetta della squadra del Bari e sfornare tutti i modi di dire della nonna, et voilà, 100000 visite su youtube! Roba da Ultras. Ma possono ingannare loro, certo non me. E anche dai più "esperti" arrivano tiepide prove di maturità. C'è molto da studiare. Oppure c'è solo da cambiare materia, se non proprio facoltà o addirittura istituto…




Ma fortunatamente la situazione non è tutta così. Ci sono produttori davvero bravi ed mc's con le carte in regola, ma che hanno solo bisogno di scoprire la loro strada, perché ci sono molti cloni in giro, e non è detto che tutto quello che ti arriva dai media, patinato e tirato a lucido, sia davvero il modello da seguire.


In più qua vige la triste regola del "io-dico-che-il-tuo-prodotto-spacca-e-tu-fai-altrettanto", per cui vedi interi stuoli di rappers pronti a leccarsi il culo a vicenda solo perché mettersi tutti sullo stesso piano è meno doloroso di dover ammettere la superiorità di qualcun altro, o forse solo per quieto vivere, ma questo porta alla falsità estrema. Ecco perché io sono mal visto nella mia città, o almeno ho la sensazione che sia così. Ormai non mi faccio più troppi problemi a dirti, col sorriso stampato in faccia, che il tuo prodotto mi fa cacare. Sono drastico ma sincero.





16) A cosa stai lavorando ora? Hai progetti per il futuro?





Ho da poco finito il nuovo disco di Kaos che mi ha impegnato un bel pò su tutti i fronti. Poi è anche uscito il disco d'esordio di Ray Martirio e il nuovo lavoro dei Banana Spliff (dischi che dovreste acquistare…), quindi tra Ottobre e Novembre sono presente in parecchie tracce e su diversi lavori, non solo in questi citati ora. Sono quasi in fase di chiusura con i Sottotorchio dell'Ep che presto verrà messo in rete gratuitamente. In più col progetto "BlackVibrations", assieme a Dj Danko, Enzo Altini e Vito Santamato (tutti dj's/collezionisti baresi) stiamo portando il verbo del funk in giro per la Puglia, e non solo. Un successo. Serate per un pubblico adulto e cosciente del livello musicale propostogli. Gestiamo anche un sito, www.blackvibrations.com, e a breve riprenderemo l'omonimo programma in radio. Poi con la KingKong Posse, stiamo lavorando al nuovo programma radio "Welcome To The Jungle", in diretta il giovedì su radio popolare roma, e a breve inseriremo delle mie mini rubriche sulla black music d'annata. Vorrei potermi prendere un periodo di pausa, ma le richieste arrivano e il lavoro con lo studio è sempre parecchio attivo. Solitamente non progetto nulla, mi lascio guidare dalla marea, anche quando rischio di affogare negli impegni.





17) Vuoi aggiungere qualcosa?





Si, vorrei ringraziare voi di Groovisionary per lo sbattimento a titolo gratuito che vi prendete. Poi vorrei salutare i miei amici affezionati, ma non li nomino perché in cuor loro sanno chi sono. Ringrazio mia moglie per l'estrema pazienza che sfodera ogni giorno standomi appresso e mando un amorevole bacio grande quanto l'universo a mio figlio, la mia più grande produzione di sempre.




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