Stefano Tartaglini, in arte StabbyoBoy o Stabber, è un produttore italiano, originario de L'Aquila, facente parte di diverse formazioni, tra le quali troviamo attualmente, ad esempio, la King Kong Posse, la GoTaste e gli Artificial Kid. L'esperienza in ambito Hip Hop inizia per Stabbyo come mc, militando nel gruppo Souleloquy già dal 1994: sono infatti due i demo pubblicati, uno nel '96 dal titolo Souleloquy DEMO, ed uno nel '99, dal titolo Souleloquy JU DEMO, il primo dei quali fu anche recensito molto positivamente da Esa su Aelle. Ben presto arriva per Stabber anche la passione per la produzione e realizza, nel 2005, la metà delle strumentali del nuovo disco dei Souleloquy, AQlei.
Dopo diverse collaborazioni al fianco di Cookie Snap (alias del palermitano Stokka) e dei Crookers, Stabbyo inizia nel 2006 la lavorazione di Uncertainty Relations, disco d'esordio come producer a tutti gi effetti: le parole più adatte ed efficaci per definire questo album sono riprese direttamente dal MySpace dell'artista: "Colonna sonora urbana che comprende un insieme di progessive rock, funk, psichedelia, creando un melange di potenti leads elettronici in un caleidoscopio musicale che ha un sapore squisitamente Hip Hop".
È proprio questa la caratteristica che, almeno personalmente, mi affascina maggiormente della musica di Stabber: pur non "rinnegando" le origini più classiche delle sonorità Hip Hop, riesce sempre a sorprendere l'ascoltatore con suoni contaminatissimi e in evoluzione, che lo distinguono e lo elevano nell'ambiente dei best producer della penisola. Riguardo UR, consigliato l'ascolto di tracce come "A modern way to be out of control", oppure "Robot, move it!".
Proprio per quanto riguarda l'evoluzione del sound, da sottolineare a questo punto il progetto Liquid Music, un EP di 5 tracce realizzato nel 2011 in collaborazione con Fabiana Fondi (talentuosa cantante con la quale aveva già collaborato ai tempi di UR, e con la quale forma il duo Liquid Minds): qui si fa sempre più evidente la bravura di Stabber, che produce strumentali incredibili, non "vincolate" continuamente da loop ma sempre in "crescita e decrescita" (davvero difficile da definire a parole, per questo vi rimando obbligatoriamente all'ascolto del progetto, in free download sul bandacamp del gruppo). I kick di batteria (elemento di forza per Stabber) mandano molto semplicemente a casa, synth e sample si alternano magistralmente. Il mixaggio è davvero di alto livello, infatti questa abilità del producer è riconosciuta pienamente anche da Dj Argento (che non ha bisogno minimamente di presentazioni) in una recente intervista al nostro blog, nella quale lo ha definito come "un killer sui mix, dal quale ho sempre molto da imparare". Insieme al produttore barese, Stabbyo ha recentemente fondato il SilverDrome Studio.
Andando a ritroso, nel 2009 Stabber pubblica insieme a Danno e Dj Craim ( con i quali forma il già accennato gruppo Artificial Kid) Numero 47, progetto per il quale cura interamente le produzioni: sonorità cyber-punk e mood futuristico fanno di questo album un classico per il rap italiano, con sonorità mai ascoltate prima nella penisola. Si passa da campionamenti rock (Pink Floyd su tutti) a suoni post-industrial tipici della musica UK, sui quali le liriche di Danno e i piatti di Craim viaggiano alla perfezione. Per saperne di più sul progetto, potete consultare la recensione di Numero 47 o l'intervista agli AK stessi.
Ultimamente Stabbyo sta lavorando come label manager di Lucky Beard Rec, etichetta di Lucky Beard aka Phra, producer del duo Crookers, all'interno della quale è naturalmente impegnato anche come produttore. Per quanto riguarda le ultime collaborazioni, ha realizzato la strumentale di "Misantropia", contenuta nell'ultimo EP di Kiave e Macro Marco, Fuori da ogni spazio ed ogni tempo; oppure ha fornito il beat di "M.J. Fox", traccia contenuta nell'ultimo EP dei SottoTorchio.
In conclusione, Stabber è uno di quei produttori da seguire costantemente, uscita per uscita, dato che tutto quello che viene proposto dall'artista si rivela sempre nuovo e, soprattutto, potentissimo! Di seguito l'intervista, nella quale trovate tante curiosità e rivelazioni che i fanatici ed appassionati come noi apprezzeranno sicuramente!
INTERVISTA
1. Qual'è stato il tuo primo contatto con la musica in generale? E quale con la cultura Hip Hop?
Il primo contatto proviene dai miei genitori quindi parliamo di giovanissima età. Mio padre è sempre stato un fan della musica rock anni 60/70 mentre mia madre preferiva il soul, il mio imprinting musicale è appunto influenzato da questi due mondi e penso si senta. Ho avuto il primo contatto con l'Hip Hop nel lontano 1993 e ho definitivamente perso la testa con l'uscita di SXM. Da allora in poi la mia direzione è stata abbastanza chiara e ho vissuto a pieno quella che chiamano la "golden age" del rap sia italiano che internazionale… bei tempi.
2. Come ti sei avvicinato al beatmaking? Quale aspetto in particolare della produzione ha attratto la tua attenzione e la tua curiosità?
Ho cominciato a produrre per caso, ero sempre un studio con Aleph produttore del gruppo di cui facevo parte anni fa i Souleloquy e osservandolo ho imparato molte cose essendo lui tuttora molto molto molto in gamba e con un grande gusto musicale. Mi ha sempre affascinato il manipolare le cose in generale e il suono in particolare mi ha attratto da subito, ero incuriosito particolarmente da quello che si riusciva a creare con un sampler utilizzato come strumento e non come mero looper.
3. “Uncertainty Relations” è il tuo primo progetto ufficiale in veste di beatmaker: come hai scelto il titolo e le collaborazioni (tra le quali troviamo grandi artisti come Stokka, Fabiana Fondi e Dj Baro)? Quale “linea” hai seguito per la realizzazione delle strumentali?
Le collaborazioni di UR vengono tutte da rapporti personali prima che artistici con le persone: sono tutti miei amici. Io adoro lavorare con gli amici perchè mi stimola in una maniera più genuina e meno sterile. Per quanto riguarda la produzione non ho seguito alcuna linea perché allora ero solo preda della mia voglia di produrre campionando cose a caso da dischi rock/funk, film e via. Ho aggiunto un po' di suono di sintesi perché mi piace la innaturalità che un sintetizzatore può dare a livello timbrico per creare "scenari" diversi all'interno di un genere quale è l'Hip Hop in senso classico. Posso dire che l'unica cosa che ha fatto da collante per la realizzazione di quel disco è stato l'ascolto di buona parte della discografia dei Pink Floyd e nulla di diverso quindi sono stato influenzato a livello atmosferico sicuramente da quello.
4. Per quanto riguarda le collaborazioni con Fabiana Fondi, insieme a lei formate il duo Liquid Minds, e recentemente avete pubblicato un EP di 5 tracce dal titolo “Liquid Music”. Parlaci di questo progetto.
Fabiana Fondi è una delle mie più care amiche, è una persona speciale in tutti i sensi e con una sensibilità particolare tutte doti queste che, a mio avviso, creano la sua voce. Lavorare con Fabiana è sempre stato molto naturale fin dai tempi delle prime collaborazioni che risalgono ormai al 2005. Per noi è semplice creare un brano: io le mando una idea e lei mi risponde con la sua, e raramente le nostre idee sono in contraddizione anzi direi che sono complementari e questo fa sì che ogni cosa che esce dalle nostre teste abbia un'impronta ben definita da lì il concetto di musica liquida che ti attraversa in modo non invasivo ma che piano piano leviga e lascia tracce del suo passaggio.
5. L'ultima formazione nella quale sei entrato a far parte è quella degli Artificial Kid: insieme a Danno e Dj Craim avete dato vita a “Numero 47”. Come hai lavorato a questo progetto? Hai seguito una linea in particolare per la realizzazione delle strumentali? Come imposti con Craim il live set?
Conosco Danno da un tot di anni ormai ed è un vero amico e, come dicevo prima, è naturale per me lavorare con gli amici tanto più se sono persone stimolanti ed intelligenti con le quali condividere sia i momenti di nerdismo acuto che cose personali. Con Danno io parlo di musica raramente ed è proprio questa sintonia avulsa dal mondo della mera musica che ha creato la sinergia per fare della buona musica, da questo è nato Artificial Kid. Il tutto è avvenuto casualmente come la gran parte delle cose nella mia vita: mi chiama Danno un giorno rappandomi una strofa al telefono, io un'oretta dopo gli mando la strumentale che le sue parole mi hanno ispirato e da lì è nato CPSOM, il resto è storia. Ci tengo a dire che per fare tutto abbiamo smadonnato per qualche mese a livello di comprensione reciproca su cosa fosse quello che stavamo facendo ma, una volta chiarita l'idea, ci è voluto meno di due settimane tra produzione, registrazione e scrittura dei testi. Il giovane Craim arriva quando, una volta terminata la stesura dei pezzi, ci siamo resi conto che mancava un elemento ulteriore per rendere il tutto bello "tondo": gli scratch ma non i soliti scratch ma quegli scratch là. Craim si è calato subito nel ruolo diventando in primis un grande amico e in secundis un elemento fondamentale del progetto Artificial Kid. Dal vivo io e Craim ci coordiniamo in modo abbastanza naturale: come viene viene tanto viene bene. Diciamo che il bello dell'essere sul palco con Artificial Kid è che ogni performance è diversa dalla precedente e ci divertiamo sempre come dei matti facendo finta di essere delle persone serie e con la situazione sotto controllo.
6. Sempre a proposito di “Numero 47”, finora l'unico singolo (con video) estratto è stato “La Verità”, con una strumentale ripresa per l'occasione: avete intenzione di pubblicare qualcosa di nuovo, sia a livello di nuovi progetti, che a livello di nuovi singoli e/o video?
Artificial Kid non avrà un seguito o forse sì il fatto è che non lo sappiamo neanche noi e coordinarsi con le molteplici attività che ognuno di noi segue singolarmente dilata i tempi per capire cosa fare e cosa non fare, dico solo che io ho un beat nuovo per Artificial Kid e qualcuno sta scrivendo qualcosa di nuovo per Artificial Kid quindi è probabile che qualcosa di nuovo ci sarà.
7. Una delle diatribe sulle quali si discute maggiormente nell'universo del beatmaking è quella che vede opporsi Hardware/Software e Analogico/Digitale. Cosa ne pensi a riguardo? Parlaci della strumentazione che utilizzi attualmente e di come essa si è evoluta nell'arco degli anni.
Con tutta franchezza sono stanco di dover ogni volta disquisire di come è meglio fare, di quali sono le maniere migliori per fare non si è capito bene cosa. Ho speso un sacco di soldi in sintetizzatori digitali, sintetizzatori analogici anche vintage, campinatori, preamplificatori e per me oggi la cosa importante è avere un ottimo paio di monitor (ho una coppia di Dynaudio BM15A), un buon convertitore DA per sentire bene quello che esce dal computer e soprattutto c'è bisogno di meno pippe mentali e di più fantasia. Ad oggi faccio tutto con Ableton Live e la mia, seppur minima, esperienza mi permette di far suonare le mie cose più grosse e potenti di altre cose fatte su banchi analogici costosissimi da gente che non ha ne gusto ne orecchie.
8. Nelle tue produzioni due elementi in particolare, almeno personalmente, colpiscono sin dal primo ascolto, ovvero il particolare uso di synth e batterie dal sound magistrale. Come lavori con i primi, e come procedi per “costruire” le seconde? Il tuo approccio alla produzione è sempre lo stesso o non ne hai uno in particolare?
Per me la batteria è la cosa più importante che c'è nella stesura di un brano. Le mie batterie devono essere croccanti, enormi, profonde, e devono essere interessanti per l'ascoltatore anche da sole senza nulla sopra. I synth sono un discorso differente che è più legato al mio gusto musicale e avendo passato anni a smanettarci sono arrivato ad un punto di padronanza tale da farci un po' quello che voglio anche se ultimamente li sto tenendo un po' da parte prediligendo la manipolazione di sample per creare suoni maggiormente interessanti e inconsueti magari layerati con suoni di sintesi specificatamente creati.
9. Dopo quanti anni ti sei sentito di dire a te stesso "Ora sono un produttore"? Quali sono state le esperienze principali che ti hanno realmente accresciuto come produttore? Qual è il consiglio pratico che daresti ad una persona che si avvicina al mondo della produzione?
Sinceramente non so se posso definirmi un produttore, sicuramente non sono un beatmaker poiché, alle mie orecchie, suona un po' come esecutore quasi meccanico nella realizzazione di una cosa che io percepisco come musica. Lavorare in studio e aver incontrato gente di spessore mi ha sempre stimolato e tuttora mi stimola e penso sia la mia principale fonte di ispirazione non stilistica ma dal punto di vista della motivazione a migliorare e a crescere sempre di più. Io odio dare consigli e penso che il miglior consiglio che possa dare ad un giovane che approccia il mondo delle produzioni è: non date retta ai consigli. Fate le cose come la vostra testa vi dice di farle, siate più naturali e spontanei possibile senza per forza legarvi a stilemi che sono diventati ormai desueti. Basta un laptop e tanta fotta.
http://luckybeard.net/ |
10. Fai parte di diversi collettivi, tra i quali Lucky Beard Rec. Parlaci di quest'ultimo e del roster formidabile che la compone.
Lucky Beard Rec è l'etichetta fondata da Phra alias LuckyBeard noto membro del duo, di produttori/dj di fama internazionale, Crookers. Conosco Phra da molti anni e nonostante il successo che la sua musica ha avuto siamo sempre rimasti in contatto e appena ci sono stati gli estremi ha fondato queste etichetta e ha tirato dentro persone che stima sia dal punto di vista artistico che umano. Adesso sono sia artista della suddetta etichetta che label manager aka uomo sbattimenti nella gestione del tutto e devo dire di essere molto soddisfatto e gratificato perché, finalmente, mi sento parte di una cosa dinamica e di alto livello che comprende persone di alto livello tra i quali, a parte il suddetto Phra, Cookie "Stokka" Snap, Digi G'Alessio, DumbBlonde, Bombaman (from Toronto) e altri che a breve arriveranno. Tutti produttori di qualità e con una gran dose di personalità musicale… state dietro al sito http://luckybeard.net per restare sempre aggiornati su tutto.
11. Quali sono le tue fonti di ispirazione (film, libri, ecc.), tra le quali è sicuramente inserito il filone cyberpunk visto le eloquenti info con le quali ti definisci sul tuo profilo artista, ovvero “Drum lover, distortion messiah, synthesizers master and Blade Runner Addicted”.
La mia ispirazione è quello che mi capita sotto mano: la musica, i film, i giornali, i clacson delle auto… fondamentalmente mi ispirano tutto ciò che attra ela mia attenzione. La definizione citata è un po' un riassunto di me nella maniera più veritiera che possa immaginare e credo parli abbastanza da sé. PS: BladeRunner state of mind.
12. A quale disco sei legato/ti ha segnato particolarmente?
Il prossimo che sentirò.
13. Info per live, contatti e saluti.
Per i live con Artificial Kid potete trovare tutte le info sul nostro facebook: http://www.facebook.com/ArtificialKidProject idem per quanto riguarda il booking come solista. Saluto tutte le persone che mi sono vicine, loro sanno chi sono.
Per chi fosse interessato: La nostra recensione di Numero 47 e la video intervista agli Artificial Kid. Check it!
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