Groovisionary è onorato di pubblicare un articolo riguardante Eat Meat, ultima mostra di Daninjaz, talentuoso artista appartenente al collettivo fiorentino Numa Crew. Per l'occasione l'articolo è stato curato dal nostro amico Diego, che dà sempre un contributo preziosissimo al nostro blog, e da Niccolò Brighella. A seguire il tutto, davvero molto interessante. Ricordiamo inoltre che la mostra è aperta sino al 4 Aprile, naturalmente se avete occasione visitatela!
di Diego Seconetti Secone e Niccolò Brighella. Foto di Sofia Cartuccia.
Ninjaz è un artista eclettico, poliedrico, i suoi talenti spaziano dalla musica all'arte con balzi sempre ricchi di spunti e potenza comunicativa. Pittore, writer, mc legato a una delle più interessanti crew della scena fiorentina - la Numa Crew - Vincenzo di Martino, in arte Ninjaz, porta dopo oltre dieci anni di lavoro, esposizioni, collaborazioni con alcuni dei migliori writers della vecchia e nuova scuola, la sua opera in una galleria fiorentina. Dai muri illegali alla mostra d’arte, ovvero la consapevolezza di esportare la cultura underground alla massa, in una sola parola: adeguarsi. Un concetto che Daninjaz ha espresso al meglio delle sue potenzialità non svalutandosi al mercato o al gusto obiettivo, ma esplicandolo con tecniche e stili differenti. Infatti nel mescolare la tecnica dello spray a quella della linea semplice del pennarello si concretizza, da parte dell’artista, una sorta di alfabetizzazione dello spettatore; perchè è importante ricordare che un movimento come il graffitismo non è ancora concepito dalla maggior parte della nostra Nazione.
Entriamo nel Ganzo, locale, ristorante, galleria d’arte in via dei Macci 85 r, che già da tempo ha inaugurato un ciclo espositivo legato ai più interessanti talenti nazionali, e subito ci troviamo immersi nell’immaginifico universo dell’artista. I colori pop dei bunnies all’entrata fanno da introduzione a una mostra, Eat Meat, perfettamente allestita da Diego Seconetti Secone e concettualmente indovinata che, parte di un ciclo espositivo legato a Pitti Food, vuole indagare il rapporto che la nostra società e noi come individui dimostriamo verso il cibo e, più in generale, verso il consumo.
"Prima e Ultima Cena" |
Sulla tela Ninjaz ha imprigionato con lo spray, l’acrilico e il pennarello, personaggi dal fortissimo impatto visivo e cromatico, che sembrano balzare fuori dalla tela, e osservarci mentre, mangiando al buffet e bevendo il vino della casa, diveniamo noi stessi parte della mostra. Interessantissimo il ciclo delle tre scimmie: "Non vedo, Non sento e Mangio", oppure il 100x160 sulla "Prima e Ultima Cena" (ironica visione di come il consumo sia parte integrante persino della religione) e come non citare le tele di Brain Eater e Homeless, tutte prodotte appositamente per la mostra e così fortemente espressive. Guardando “Sad Girl” o “I love spray cans” notiamo subito la differenza con le altre opere: sono tele fatte esclusivamente con lo spray in mano, dimostrazione non solo di una tecnica non comune, ma anche del perfetto inserimento della spray art in una mostra; per essere più concisi le opere eseguite a pennarello hanno aperto la breccia attraverso gli occhi della persone, permettendo ai pezzi a spray, più significativi per l'artista e per il movimento in generale, di raggiungere un pubblico più ampio. Questo è un esempio perfetto di come lo spray possa essere “deviato” attraverso opere più semplici, che colpiscano un occhio appena avvicinatosi a questo tipo di arte, per poi condurlo all'essenza del graffitismo.
"Lady Octopus" |
La fusione tra lo spray ed il pennarello risulta vincente, “Lady Octopus” ne è la prova lampante, un pezzo dove la morbidezza lasciata dallo spray sposa in maniera coerente la linea cristallina e potente dell'acrilico. Dunque, analizzando queste tecniche, ci troviamo davanti ad alcuni punti di congiunzione che, da un lato, si ancorano alla cultura e alle radici del graffitismo e dall'altro tengono stretta per il collo l'ignoranza di eventuali critiche prive della conoscenza necessaria, oppure motivate dal purismo del genere. Chi sa coniugare la vecchia scuola con la nuova è inattaccabile, Daninjaz c'è riuscito ed è l'anello mancante tra le due correnti di pensiero.
All’ombra di "Madonna Bontà", altro acrilico e spray popolato da immagini evocative coronate da una figura femminile tipicamente nello stile dell’artista, sediamo e ascoltiamo le tele, osserviamo gli avventori e i fotografi, un interessante movimento creatosi, attraverso il flusso dell’artista, nella galleria sin dalle sei fin oltre le dieci. Ninjaz ha mostrato, attraverso i suoi personaggi, universali e particolari al tempo stesso, la nostra appartenenza a un meccanismo più grande, che partendo da ciò che siamo, procacciatori di cibo come di arte, ci trasforma in consumatori, figli di una società che alla fine del gioco, tutto divora.
Figo!!!!
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