L'appuntamento con la rubrica mensile MCing è dedicato a Frank Siciliano. Di seguito articolo ed intervista.
Frank Siciliano è un rapper e beatmaker italiano. Inizia nel '95 a muovere i primi passi come MC, affiliandosi assieme a Dj Shocca ai Centro 13, gruppo sino ad allora composto da Mistaman e Ciacca. Nel '99 i Centro 13 pubblicano Acciaio, album per il quale Frank produce la canzone "Niente Di Nuovo". Più avanti Siciliano inizia a lavorare a quello che sarà il suo primo disco solista, Monkey Island, disco che poco prima della pubblicazione viene smarrito, impedendo all'album di essere pubblicato. Due anni dopo viene recuperato il back-up del disco, così viene immediatamente distribuito e prodotto per la Vibrarecords.
La sua bravura lo porta ad essere preso maggiormante in considerazione, specialmente dopo lo scioglimento dei Centro13 dopo l'album Acciaio: nel 2000 il pubblico lo aveva già ascoltato in uno skit su Zeta 2000, LP di Dj Zeta, e negli anni successivi sono numerose le collaborazioni: con Tsu (Rime E Ragioni del 2001), Mista & Shocca (Colpi In Aria, del 2001), Herman Medrano, la compilation del Da Bomb, Atlantide 4et, Stokka & MadBuddy (La Cura Del Microfono del 2002) e Dj Double S. Nel 2004 il suo brano "Notte Blu" viene inserito in 60 Hz, di Shocca.
Più tardi, nel 2007, esce Stuggle Music, disco di debutto del collettivo Unlimited Struggle di cui Siciliano fa parte assieme a DJ Shocca. Ai due si aggiungono Mistaman, Stokka, Mad Buddy e Ghemon, così da formare l'Unlimited Struggle Family.
Frank Siciliano lavora a questo disco a quattro mani con DJ Shocca, fondendo con successo campionamento a parti "suonate".
Siciliano è uno di quegli MC che difficilmente si trovano in giro: sia le sue liriche, di una profondità alle volte sconcertante, sia lo stile più tendente al canto, che l'abilità di produrre beat di altissimo livello, lo rendono, ad oggi, uno dei più completi artisti del genere, capace di sfornare dei pezzi che anche a distanza di molti anni fanno parlare di sé e della sua musica.
Oltre alla musica si occupa anche della realizzazione di videoclip, in collaborazione con Nicola Artico nella Frame24. Tutt'ora è attivo sia come beatmaker che MC e attualmente sta lavorando ad un LP da solista.
Elenco delle produzioni di Frank Siciliano, segnalato da ProdByIta.org |
INTERVISTA
1) Qual'è stato il tuo primo contatto con l'Hip Hop e le sue discipline?
I primi contatti furono visivi. Le tag e i pezzi che vedevo apparire giorno dopo giorno negli angoli della città furono subito di grande ispirazione. Nasco infatti come writer anche se l'interesse per la musica in generale venne qualche anno prima. Un amico possedeva giradischi e mixer e una gran collezzione di vinili. Lì ho sentito per la prima volta Erik B e Rakim, De La Soul, RUN DMC, ecc
2) Come mai il nome d'arte Frank Siciliano?
Iniziò Shocca a chiamarmi Frank, non c'è un motivo preciso. Quando ho iniziato a rappare ho aggiunto Siciliano, un pò per l'esigenza di di essere riconosciuto com e un mc italiano un po per celebrare un pezzo della mia famiglia che vive nella provincia di PA
3) Per quale motivo la tua attenzione è ricaduta sull'mcing e sul beatmaking in particolare?
E' iniziato tutto un pò per gioco. Ho passato una marea di ore con shocca in studio a produrre fino a quando decisi di comprarmi l'Amiga e iniziare a fare i primi beats. Le rime sono venute in seguito. Mi sembrò il modo migliore per poter esprimermi e comuicare all'esterno cio' che avevo da dire.
4) A livello di ascolti, quale musica ti influenza maggiormente, sia nella produzione che nelle liriche? Inoltre, il tuo stile nel rap è particolarissimo e assolutamente originale, almeno al nostro orecchio, ci chiedavamo quali fossero i tuoi mentori, se ce ne sono, o comunque quali sono quegli artisti a cui ti senti legato e a cui ti senti di dire grazie per quello che sei oggi, artisticamente.
Il Soul in genere ma sono un buon divoratore di musica. Ci sono delle note e delle scale con le quali entro subito in empatia e il genere a cui appartengono è solo un contenitore. Ho amato alla follia Biggie e Nas. Sono quello che sono per aver consumato il disco dei Group Home, dei Gangstarr o quello di Talib e Hi Tek e per non aver mai escluso nulla a priori.
5) Quale “ruolo” preferisci, quello dell'mc o del produttore?
Amo fare tutte e due le cose. Scrivere un pezzo è un po' come essere in analisi. Raccontarsi agli altri può essere doloroso ma anche liberatorio. Produrre è sempre stata un valvola di sfogo, un' esigenza che si è sempre alternata allo scrivere.
6) “Monkey Island” è il tuo primo progetto ufficiale: parlaci di come l'hai realizzato, a partire dalla scelta del titolo fino alla selezione dei beats e delle collaborazioni.
E' venuto da se. Le persone che hanno collaborato sono quelle con cui condividevo ogni minuto della mia giornata e della notte. Il titolo voleva rappresentare la sensazione di limbo nella quale mi sentivo, sospeso tra impegni quotidiani e sogni, tra bisogni e muri da abbattere dentro e fuori di me.
7) Come sei entrato in contatto con Mistaman e Shocca, che nel '99 formavano con Ciacca i Centro 13?
Conobbi per primo Shocca. Un amica comune ci presentò. Io all'epoca facevo un programma alla radio di muscia e cultura HH. Inizia a passare i pezzi dei C13 e loro fecero dei Jingle per il programma. Tutto fu piuttosto naturale...
8) Svariate sono le collaborazioni con i maggiori artisti della scena italiana, ma è sempre rimasta particolarmente impressa a tutti i tuoi sostenitori il brano “Notte Blu”, inserito in “60 Hz”, disco di Shocca risalente al 2004: ti sei ispirato a qualcosa in particolare per la stesura del testo?
Ho sempre preso ispirazione dal quotidiano. Notte Blu come altri pezzi è il tentativo ti spiegare uno stato d'animo. Il fatto che molti tuttora si rispecchino in questo pezzo continua a lusingarmi.
9) Nel 2007 tu e Shocca pubblicate uno dei più grandi album che può vantare la scena italiana, “Struggle Music”: tutte le strumentali sono state realizzate a 4 mani con il Roc B. Quali sono state le maggiori difficoltà nella stesura delle strumentali? Come avete scelto le collaborazioni?
Quando abbiamo iniziato a farlo non sapevamo bene come avremmo gestito la produzione a 4 mani. Ci ha aiutato la profonda amicizia e rispetto che c'è sempre stato tra noi e il desiderio di contaminarsi. Roc si trasferì da me per un paio di mesi e portammo a Bologna tutta la sua attrezzatura. Ho dei bei ricordi di quel periodo, anche se in modo diverso siamo entrambi maniaci del suono e delle architetture della musica . La scelta degli mc's fu abbastanza naturale. Con molti di loro avevamo già collaborato in passato, altri come Ghemon o Marra li chiamammo per affinità musicali e di visione condivisa dell'HH.
10) Unlimited Struggle Family è uno dei collettivi più potenti ed attivi sulla scena: ne fanno parte Mistaman, Ghemon, Stokka e Mad Buddy, oltre a te e Shocca naturalmente (anche se la famiglia è in continua espansione): parlaci di quali elementi vi accomunano maggiormente e cosa vi ha spinto a portare avanti un progetto del genere.
Prima di tutto la nostra è una fratellanza a livello umano. US mantiene intatto quell'antico spirito di crew che riuniva degli amici sotto uno stesso acronimo. E' evidente poi che ci siano delle affinità artistiche, una dedizione speciale nel fare della musica che ci rappresenti sempre e comunque e della quale essere fieri anche tra 20 anni. Per tutti noi, citando Esa, "l'HH è un mezzo, non il fine!".
11) Riguardo ai progetti futuri, quando è prevista la pubblicazione del tuo prossimo album da solista, annunciato qualche tempo fa? Hai qualche anticipazione da darci su produzioni, collaborazioni e concept, ad esempio?
Ho pronti una manciata di pezzi. non c'e' ancora una data. Per ora a livello produttivo sto lavorando con Fid Mella, Big Joe e naturalmente Roc. Sarà un disco piuttosto notturno...Ci stiamo muovendo per consolidare l'etichetta Unlimited Struggle Records e vari livelli sto seguendo diversi progetti, sia musicalmente che per la parte concettuale e video.
1) Qual è l'attrezzatura che usi per produrre? Come è cambiata negli anni? Come ti schieri nella diatriba Hardware vs Software?
Ora come ora ho un computer assemblato da Project Lead con scheda RME Multiface, una coppia di Rokit 6 KRK, un Axium 61, Focusrite Track Master, Akay S950, 1200 e Vestax... Con FL Studio e Cubase faccio il premix e solitamente finalizzo nello studio di Roc sfruttando le sue macchine. Negli anni ho aggiornato plugin e software ma fondamentalemente il modus operandi è rimasto lo stesso. I software migliorano di anno in anno e oramai hanno raggiunto livello di emulazione altissimo. Ognuno di noi deve scegliere le macchine che piu' si avvicinano all'idea del suono che si ha in testa e che meglio funziuonino in simbiosi con il propio processo creativo. Sono dell' idea che uno non escluda l'altro.
2) Qual è il modo con cui approcci alla produzione di un beat? In che modo lavori i suoni delle tue batterie e in generale i suoni dei tuoi beat?
Non c'e' una routine precisa se non nel modo di buttare giù una prima stesura. Parto sempre da un loop per poi decostruirlo e successivamente scegliere i suoni di batteria, basso e quantaltro. Generalmente mixo hi hat, kick e snare in tre canali differenti e li faccio convogliare in un quarto dove aggiungo un compressore. Nulla di esoterico. Nello studio di Shocca finalizzo i miei beats, lui sa esattamente cosa voglio e come renderlo possibile.
3) Chi sono i tuoi mentori per quanto riguarda i beats?
I miei punti di riferimento sono Dj Premier, J Dilla, Hi Tek, Pete Rock. Ho sempre amato la pasta spessa e la caratterizzazione che sono riusciti a dare al loro suono.
Commenti
Posta un commento