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Groovisionary presenta: Paolo Swift - Intervista


Anche se in ritardo rispetto alle altre rubriche, siamo orgogliosi di presentarvi l'intervista a Paolo Swift, storico b-boy di Ancona. Il tutto curato come al solito da Marco Ciminieri aka Cima, altro super b-boy. Vi lascio alle sue parole.





Oggi andremo a conoscere uno dei b-boy che da sempre ha portato avanti con amore e passione la cultura Hip Hop in italia, egli è Paolo Swift aka The Nasty Mouse...b-boy di vecchia data della scena anconetana e Dj. Un artista che vanta di uno stile unico nella penisola, i suoi passi quando scende a terra in footwork sono unici! A seguire trovate l'intervista, buona lettura.









1. Quando hai iniziato e cosa ti ha portato ad appassionarti al breakin'?





Come per tutti i grandi amori, le circostanze di incontro sono spesso casuali.
Era un freddo pomeriggio di febbraio del 1987 e a quel tempo frequentavo la scuola media. Il giorno di carnevale dello stesso anno, un mio amico mise a disposizione la sua casa per fare una festa in maschera. Tutta la mia classe era invitata ed ognuno di noi aveva l’obbligo di vestirsi come meglio credeva. Nella baraonda delle maschere piu’ bizzarre, vidi un compagno che indossava una semplice tuta da ginnastica con in mano un ombrello chiuso. Nel bel mezzo della festa, fra stelle filanti, coriandoli e “Jump” di Van Halen, lo stesso amico si mise a ballare… Da li’ a poco si sarebbe aperto il primo cerchio a cui abbia mai assistito… La situazione si rovescio’: dopo un frenetico cambio di nastro, una musica cibernetica invase la sala: “Boing Boom Tschak” dei Kraftwerk fu il pezzo che percosse i mini-woofer a disposizione. Waves, smurf ed una serie di movimenti indecifrabili mi proiettarono da subito in una nuova dimensione. Da quel momento, nonostante la mia totale incoscienza, capii davvero cosa volessi fare .. Grazie Alex (sei sempre il capo).





2. Trovi che la scena italiana sia migliorata o si è fermata lì dove era prima?





E’ sempre molto difficile confrontare due periodi diversi e credo che a volte si perda un po’ d’obiettivita’. Sicuramente gli stimoli e le energie che hanno mosso molte persone sono diversi da quelli attuali, di conseguenza è differente l'approccio verso un mondo che non cambia i suoi codici di accesso. Ritornando al passato, ho nostalgia per certe situazioni, più che altro per uno spirito appassionato che ci invasava a tutte le forme dell’Hip Hop. A tal riguardo, credo che esistesse meno informazione ma più cultura, un concetto inversamente proporzionale se confrontato ai dati di oggi. La conoscenza più o meno approfondita delle nostre arti ci permetteva di elevarle a più livelli e questo ora è meno evidente. Riguardo la scena attuale, la sua evoluzione è logica ma il bagaglio che si trascina è sempre più leggero. Gli stessi protagonisti ne dovrebbero avere uno molto più pesante da dichiarare. In definitiva, credo che il tempo non cancelli i Maestri inossidabili, persone che sono sempre esistite e che appartengono a tutti i periodi. Stessa cosa dicasi per gli scarsi, proliferanti ai tempi come nella realtà di oggi.





3. Per te essere un b-boy vuol dire solo praticare mosse o ha un senso più profondo, che va oltre al gesto fisico?





Io credo che il termine b.boy sia molto ampio e che racchiuda in sé una passione globale per l’Hip Hop. Questa sensazione così intima e profonda, ci rende amanti della musica e delle arti, uno stato mentale più che una serie di tecniche di danza. Nello specifico, la musica mi ha rapito prima ancora di avere uno stereo o un giradischi… I vinili sono diventati gioielli preziosi prima ancora di poterli ascoltare, questo era il mio essere b.boy. Un b.boy è un eletto dell’ Hip Hop, è colui che conosce la sua musica, investe sulle arti e sviluppa uno stile in ogni cosa. Il “tagging” è importante quanto un “kick”... L’Hip Hop è globale e lo assorbi in ogni sua identità.





4. Cos è la prima cosa che insegni a chi vuole intraprendere un percorso di breakin' con te?





Cerco di trasmettere un'impostazione, una serie di principi base sui quali sviluppare un percorso. Prima ancora di appoggiare le mani a terra, cerco di indicare la postura e l’attitudine di un b.boy. Ovviamente, la strada da percorrere è tortuosa ed occorre molta dedizione. Le tecniche di danza successive sono basilari ma non creano un Gusto, sono solo elementi al suo servizio. Il rispetto per i Maestri è la boa galleggiante nel corso del tempo.





5. So che sei un dj e sei amante della buona e sana musica...che rapporto hai appunto con la musica? Ti limiti a creare play list per fare serate come tanti dj di adesso o ti spingi oltre?





La Musica è feeling. Ho sempre concepito la musica come un serbatoio denso di creatività, suoni, colori, fusioni e contaminazioni. Da bambino ero un maniaco del “Pausing”… Accostavo nastri di ogni genere estrapolati dalla radio creando dei fraseggi sonori con il tasto “pause” del registratore. Di per sé era un sogno, un immersione totale in una terza dimensione… La musica mi ha rapito da subito: ho sempre cercato vinili come le pepite d’oro in miniera. Quando ebbi la possibilita’ di avere il mio primo giradischi (un Lenco sgangherato a cinghia –RESPECT!!), fui subito attratto dal mixing e dalla fusione di più suoni. I megamix di ColdCut impastavano sonorita’ funky arcane e beats Hip Hop che già conoscevo. Quella era la mia strada. Adoro esplorare mondi diversi, accomunati da un’identità Hip Hop nel manipolare il vinile. “…Calypso, raggae, rhythm and blues, Master mix those number one tunes…” (Play that Beat – Globe and Whiz Kid). Penso che tutto risieda nel nostro background personale.





6. So che sei andato di recente a New York con il tuo gruppo "Groovin Brothers" per presentare un vostro show, parlaci di questa esperienza e del vostro show...





“Groovin Brothers” è il prodotto di anni di lavoro. La “Luna Dance Center” è il quartier generale delle nostre operazioni e grazie ad una cooperazione ventennale abbiamo sviluppato una nostra identita’ stilistica e coreografica. “Done by the force of Nature” si ispira alle arti shaolin, fonti di inesauribile ispirazione per ogni b.boy. La ricchezza delle sue forme e la complessita’ della calligrafia orientale ha alimentato il desiderio di celebrare i miti delle arti marziali. Recentemente, grazie al contributo di Cristiano Marcelli, ci siamo esibiti al “Muse” di Brooklin in occasione di una mostra d’arte contemporanea con installazioni e live-performaces. E’ stata l’ occasione per testare ulteriormente il progetto, una bella esperienza alla quale si è unita anche un mio dj set serale. Clima di altri tempi per una serata all’ insegna del buon gusto… Insomma, ci siamo divertiti… 





7. Pensi che oggi giorno sia essenziale avere uno stile personale nel ballo come era un po di anni fa o credi che oggi giorno sia sufficiente solo imparare la tecnica dei passi e delle mosse per definirsi un bboy?





Secondo me il concetto del b.boy e di una crew sta nell’identificarsi in uno stile. In un primo periodo ogni citta’ ne aveva uno, frutto delle influenze dettate dai b.boys piu’ forti. A mio avviso era questo l’ aspetto piu’ stimolante: trovare interpretazioni diverse di uno stesso stile in posti differenti. L’ HipHop si basa sull’ interpretazione e sulla ricerca, sul produrre una reazione di repulsione o di applauso. E’ questo che rende magico cio’ che facciamo. In sostanza, credo che ognuno di noi possa essere stimolo ed ispirazione per un altro, nonostante la realta’ attuale devasti di gran lunga la personalizzazione delle arti. “Originality is the key”





8. Secondo te la scena hip hop odierna è paragonabile alla scena hip hop dei 90?pensi che ci sia stata un evoluzione o un involuzione?





Quando penso all’ HipHop, mi connetto automaticamente alla sua musica. Nella prima meta’ degli anni 90’ è emersa un’ ondata di artisti di spessore. In quel periodo c’ era feeling e si sentiva una densita’ di beats tutt’ ora riconosciuta come “Golden Age”. Partendo da questo presupposto, le differenze fra ieri ed oggi sono abissali: la Musica si è trasformata nel fantasma di quella passata, ricoperta da personaggi mai pervenuti. Il riciclaggio di sonorita’ 90’ impunemente chiamate “Old School”, esalta un involuzione totale. Considererei il fatto che ci sono 20 anni di storia arretrata prima della gia’ citata “Golden Age”… Il breakin’ nello specifico è molto piu’ standardizzato, settorializzato e mistificato in contesti non suoi. Cio’ nonostante, non credo che il problema derivi solo da oggi: i personaggi improbabili saliti nel carrozzone di “Ice ice Baby” di Vanilla Ice ci sono sempre stati, anche 20 anni fa…





9. Parlaci del centro che avete ad ancona dove voi insegnate e parlaci un po delle iniziative che avete organizzato e che avete in mente di organizzare!





La “Luna Dance Center” è il quartier generale che rende operativa ogni idea. La prima generazione di b.boys anconetani è cresciuta in questa realta’, un percorso longevo ed appassionato che mi ha portato ad essere prima allievo e poi maestro. Questa è la magia del luogo in cui ci troviamo: i b.boys confluiscono in un'unica casa madre, un alchimia di musica, danza e passione che incastra ogni tessera come fosse un puzzle. Grazie alla dedizione di Simona e Cristiano (i responsabili) la “Luna Dance Center” ha accolto negli anni artisti di fama internazionale. “The Original Rock Steady Crew” : “Crazy Legs”, “Mr Wiggles”, “Mr Freeze” + “Y-Not”, Maurizio “The Next One”, “Papa Crazy” (Crazy Force Crew), “Storm” (Battle Squad), “Junior” (Paris), “Kora”, “Nervo”, “Cima”, “Eddy”, Tommy Toome” “Ely L” (solo per citarne alcuni legati all’ HipHop) “Foundation Jam” è la situazione che proponiamo ogni estate. Il suo nome è esaustivo: il caro amico “Dj Skizo” in consolle e delirio notturno ogni anno. Gli amici di ogni tempo sono intervenuti nel corso delle edizioni (state tranquilli che vi nomino tutti nei saluti finali - ehe). La “Luna Dance Center” ha anche organizzato la sola data italiana del “Rock Steady tour: Top Rock City Battle”, un evento patrocinato da “Mr Wiggles” + “Y-Not”. HipHop 100%, musica, party ed intrattenimento. Queste esperienze ci hanno permesso di mantenere vivo il rapporto con i pionieri, ognuno dei quali ha trovato con noi la sua dimensione migliore. Eppure, tanto altro bolle nel pentolone…. Stay Stay Stay T.u.n.e.d.





10. Saluti ecc ecc





Groovin Brothers (Stritti-Nick-Gio-Kgi), My man Alessio & Luna Dance Center Family, Cristiano & Simona, Roby & Ele, Dj Skizo + Siamesi Brothers, Kid Head (Pst), Papa Crazy, Wayne Brown, Serio, 2Daze, Tim, Dj Stile, Napal, Cima, Eddy + License to Chill, Nervo, Lampo, Flavio (Vibe), JapoJet, Frigo & Roccia + Pavimento Fertile, Faster5, Tommy, Kora, Led, Break the Funk, Wyred Monkeys, Twice, Angelino + Fightin Soul, Natural Force, i bboys di Firenze, Torino, Milano, Pescara, Ortona, Bologna, Roma, La Spezia, Genova… I maestri: Iron Glass, Mighty G, Lil Fly, Zart, Damage, Raw D, Elel the Teacher, Valerio C. & Superfly. Francesco A. r.i.p (4ever fresh)

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