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Masito (Colle der Fomento) X Groovisionary - Intervista







“E volevo dire non ci sottovalutate mai, non sottovalutate mai il Colle der Fomento, perché se ne inventa una nuova, sempre”





Sono queste le parole con le quali ho deciso di introdurvi ad una delle interviste delle quali vado più orgoglioso, quella realizzata con Masito. La citazione di inizio articolo è stata liberamente ripresa da un’intervista del ’99 al Colle presente su AL, e riassume efficacemente l’attitudine che in tutti questi anni di attività ha caratterizzato Danno e Masito. Voglia di rinnovarsi, di proporre sempre qualcosa di fresco ed importante, mai banale. Sin dalla primissima produzione discografica il gruppo capitolino si è distinto in Italia, non necessariamente per tematiche super impegnate o super abilità in fatto di rappato (caratteristiche che di certo non mancano), bensì per la voglia di fare la loro cosa in maniera genuina, senza filtri e tramite la quale esprimersi liberamente. Masito, inizialmente conosciuto come La Beffa, non è solo un Mc ma nasce come writer, passione che negli anni l’ha portato a sviluppare interessi paralleli al writing, come graphic design e calligrafia.



La produzione del Colle, e di conseguenza quella di Masito, è di 3 dischi ed un EP totali: di certo non stiamo parlando dei più produttivi a livello di uscite, ma sicuramente la qualità ne ha tratto un vantaggio enorme. Le uscite sono sempre state di alto livello (Odio Pieno, Scienza Doppia H, Più forte delle bombe e Anima e Ghiaccio sono tutti capolavori), tutte intervallate da anni di lavorazione ed attesa da parte del pubblico (di volta in volta, come anche quest’anno, letteralmente con la bava alla bocca). Produzioni sempre indipendenti, anche se Scienza Doppia H uscì per la Virgin (come dichiarato dagli artisti stessi, la produzione non è mai stata influenzata dalla label: “La figata è proprio questa. Abbiamo più canali, più possibilità e abbiamo dato il disco proprio alla fine senza che nessuno sentisse i pezzi prima”); stile unico, rime e metriche da capogiro.



Il consiglio che sento di darvi è quello di comprarvi i dischi del Colle (dato che Masito come solista non ha mai fatto nulla, e le ristampe dei dischi sono pronte da un tot), metterli in play e cercare di entrare nel viaggio che ci viene proposto di volta in volta. Mai, e dico mai, brani deludenti o di poco conto (opinione personale), sempre grande spessore espresso da Masito nei suoi lavori. Non mi sento di aggiungere altro, evito di anticipare il contenuto dell’intervista che vi lascio di seguito, buona lettura a tutti e supportate gli artisti che stimate. Un infinito ringraziamento a Masito per la disponibilità e la passione dimostrate, un onore per noi averlo come ospite della nostra rubrica.










INTERVISTA 





1. Primo contatto in assoluto con la cultura HH (video musicali, tag e pezzi sui muri, jam/eventi, film). 





Ciao a tutti, innanzitutto grazie per l’intervista, è la prima volta che vengo intervistato come singolo e non solo come membro dei Colle der Fomento. Il primissimo contatto con l'hip hop è stato nel 1988, una comitiva di fascisti stava tutto il giorno a via Taro vicino casa mia e scrivevano con gli spray i loro nomi di battaglia sul muro, erano CICO, DRU’, FRA, FEDRO, MILY e avevano un lettering bellissimo, erano in
stampatello, fatti con un segno molto grande e preciso e spesso accanto al nome disegnavano una canna fumante o un pugnale. Anche io volevo un nome di battaglia e quell'anno diventai prima Lord Max e poco dopo, dopo aver visto in tv Beat Street, Kaos MC (anche se non ero ancora un mc ci stava bene). Avevo tredici anni nel 1988, non conoscevo nessuno a Roma con la mia stessa passione e non avevo ancora visto fanzine di graffiti, sui muri della mia città le scritte erano praticamente solo politiche quindi pensavo di essere il primo a fare graffiti. 





2. Come hai scelto gli pseudonimi di La Beffa prima, e Masito (Fresco) poi? 





Il mio primo nome da rapper è stato Beffa; intorno al 1992 Cromo MT2 (Stand), un writer storico di Roma ha dipinto sulla linea A della metro la scritta "super beffa" per sottolineare il fatto che era riuscito a dipingere quel pezzo nonostante il controllo dei metronotte. Mi era talmente piaciuta sta cosa di "beffare" le guardie e dipingergli sotto il naso che decisi di usare quel nome e con Danno, ispirati anche dai rapper Nice & Smooth, decidemmo per i nomi Danno e Beffa. Nel 1998 mi ero stancato di quel nome e cercavo qualcosa di più personale; mio fratello da ragazzino mi chiamava Masito storpiando il mio nome Massimiliano e decisi che quello poteva essere un buon nome di cui non mi sarei stancato. Ogni nuovo disco aggiungo un sostantivo al nome a seconda di come mi sento quel periodo, da lì sono stato Masito Fresco, Masitoboy e ora Deep Masito. Il nome resta lo stesso ma si evolve sempre come la persona. 





3. Per quale ragione hai deciso di cimentarti proprio nell'arte della scrittura e del writing? Quali sono gli aspetti di queste due arti che ti hanno attratto in particolare, e che non hai trovato magari nel ballo e nella produzione? 





Ho sempre disegnato sin da piccolo, disegnavo cavalli e robot; ma è stato il mio carattere a decidere per me e a scegliere i Graffiti come forma d'espressione; essendo introverso e poco esibizionista mi piace l’idea di scrivere di notte o comunque di nascosto e mettere l’opera davanti a tutto, prima della faccia o del nome mi piace che si veda quello che ho fatto. Oltre a questo dei graffiti mi piace il fattore "illegale" della cosa, fare senza permesso e imporre il mio lavoro alla città dato che la metropoli in cui vivo spamma pubblicità ovunque senza chiedere il permesso ai suoi abitanti e spesso senza rispettare le regole; lo faccio anche io, ma almeno non vendo niente. 





4. Che aria si respirava quando cominciasti nella scena italiana, e romana nello specifico? Come sono cambiate entrambe ad oggi nel caso? A che età/ In che anno hai registrato per la prima volta un tuo verso? 





La prima strofa che ho registrato per bene è stata "Fiore Selvaggio" nel 1989, e non è mai uscita. Prima di quella avevo fatto un piccolo demo con quattro-cinque pezzi di cui uno in francese che si chiamava “La Revolution”. Roma aveva gente che seguiva l’hip hop in qualche modo ma tutto era frammentato e l’unico posto d’incontro era il negozio Babilonia a via del Corso, che aveva una consolle in un angolo e ogni tanto si sentiva un pò di rap. I francesi dell’MTC stavano fuori dal negozio a ballare o cazzeggiare e potevi incontrare Crash Kid, Iceone, MC Giaime o dj Stile oppure i writer storici della capitale. L’atmosfera in quegli anni era magica! Eravamo talmente pochi che per strada riconoscevi uno della scena da un cappello o da un paio di scarpe e ci si conosceva per strada. A galleria Colonna o galleria Regina Margherita ci si radunava per fare breaking o scathare col ghetto blaster a palla e i book di graffiti in bella vista. Un sacco di gente si fermava a guardare ma per la maggior parte eravamo alieni e non capivano quello che facevamo, ci sentivamo gli animali allo zoo. Eravamo un elite rumorosa e raffinata in una Roma piena di coatti e fascisti, ma per quanto ci lamentassimo ci piaceva essere in pochi a rappresentare l’hip hop nella capitale. 





5. Parlaci dei collettivi nel quali hai militato nella fine degli anni ’80 (FDC e GRA) e della formazione della Taverna Ottavo Colle (poi Colle der Fomento). 





Fine anni '80 ero un cane sciolto e pochi potevano vantare un crew vero e proprio ma avevo un gruppetto con i miei amici di quartiere che, seguendo il mio esempio, avevano trovato dei nomi di battaglia e scrivevano in giro con me, eravamo i NYA (not yet arrested). Il primo gruppo di graffiti serio che ho avuto nei primi anni '90 sono stati gli FCP (fatti cor pennello) insieme a Cina, Zero, Solo, Bonze che erano tutti del quartiere Torpignattara a Roma. Nel 1991 abbiamo fondato gli FDC (facce da culo) eravamo in quattro: io, Danno, Primo (Cor Veleno), Rock Grandi (Cor Veleno). Nel 1994 sono entrato nel GRA, un crew di graffiti col meglio della capitale, c’erano gli MT2 e gli ETC più altri; ero fierissimo di stare con i writer più forti che avessi mai visto e dei quali ero stato fan sin dall’inizio. Nel 1993 io e Danno eravamo già un duo e insieme ad Iceone, Piotta e dj Phella abbiamo fondato la Taverna Ottavo Colle. 





6. In un'intervista su AL in occasione dell’uscita di Odio Pieno affermavi che il nome del disco è ripreso dalle parole che un vostro amico writer era solito riprendere: è possibile sapere di chi si tratta? 





Hatefull lo scriveva Pane TRV e qualche anno dopo avrebbe fondato la Hatefull grafx, ma anche Sugo TRV dentro i suoi throwup. Giravo sempre con Sugo in quegli anni e quella scritta mi piaceva sia per le lettere che per il significato. Odio pieno per lo stato e le divise è quello che provavo e provo tutt'oggi per le autorità. 





7. Ice One é stato il vostro producer sin dai primi dei novanta fino agli inizi del 2000: fare a meno di un elemento così importante nel vostro gruppo come ha inciso sulle produzioni discografiche successive, ed a livello artistico ed umano? Lavorare con tanti beatmakers differenti e non avere più un punto di riferimento saldo come Ice One quanto ha influito sulla vostra crescita? Come avete lavorato in seguito tu e Danno per selezionare strumentali da producer di tutta Italia? Parlaci delle differenze principali tra ieri e oggi riguardo la vostra musica, come la concepite e realizzate, e magari di qualche aneddoto legato alla lunga lavorazione di Anima e Ghiaccio e la selezione delle strumentali che vi sono contenute. 





Abbiamo conosciuto Seby (Iceone) a una serata al Palladium, nel 1993 mi pare. Non mi rendevo neanche conto del suo enorme livello come producer in quegli anni dato che ero un ragazzino, e solo riascoltando quel disco anni dopo ne ho capito il valore. A livello artistico, ma anche umano, Iceone è stato un fratello maggiore per noi, dandoci più consapevolezza su quello che stavamo facendo e consigli preziosi che ancora oggi mi porto dietro. Ricordo quegli anni di live insieme a Seby come un periodo magico di grandi cose, con performance sempre nuove, avere in consolle un dj che è anche rapper e beat boxer rendeva unica ogni esibizione. Dopo l’esperienza con Iceone abbiamo dovuto rimboccarci le maniche e, dato che nessuno di noi produceva beats, rivolgerci a produttori esterni. Realizzare un disco omogeneo chiedendo basi qua e là non è per niente facile se vuoi che il disco sia solido e compatto. Odio Pieno ci ha così caratterizzato nel '95 e Scienza Doppia H nel '99 grazie al suono di Iceone che è stato lungo e complicato scegliere i beats di Anima e Ghiaccio, dato che eravamo "affezionati" ad atmosfere cupe, acide e soprattutto funk. Quel suono è un marchio che ti porti addosso come i beats a molla di Show & AG di quegli anni, tanto che, ancora oggi, cerchiamo basi moderne ma che conservano quel "sapore" inconfondibile. Anima e Ghiaccio è stato un lungo lavoro ma l’abbiamo fatto con amore e passione, sbagliando e lucidando le rime fino a farle brillare, e i complimenti della gente che stimo di tutta Italia conferma che, anche se arriva tardi, il Colle arriva. 





8. Come solista non hai mai realizzato nessun disco, a parte svariate collaborazioni in tutta Italia: a cos'è dovuta questa scelta artistica? 





Vero, mai fatto un disco solista; l'esigenza di realizzare un disco tutto mio ce l’ho da qualche anno e l’anno scorso ho cominciato a lavorare a un EP dal titolo Cuore più Cervello. Ho buttato giù 4-5 pezzi e stavo cercando i beats ma poi, parlando con Danno, abbiamo realizzato che il mio disco solista avrebbe rallentato l’uscita di quello Colle quindi i pezzi da solista si sono trasformati in pezzi a due e andranno sul nuovo album CDF 2013. Comunque, una volta uscito il nuovo disco ufficiale CDF voglio registrare uno street album tutto mio con strofe inedite dove sperimenterò stili nuovi che ho in mente. 





9. Destroy & Rebuild è una serie di articoli presenti nella sezione Words del sito ufficiale del Colle: descrivi questa serie di pubblicazioni, dal concept alla realizzazione dell'idea. 





Destroy & Rebuild nasce dall'esigenza di raccontare storie che altrimenti andrebbero perdute, è la mia storia ma a volte si interseca con quella di altri. Mentre lavoravo alla creazione del sito ufficiale Colle mi sono immedesimato nel nostro pubblico e ho pensato a quello che io avrei voluto trovare sul sito del mio artista preferito. Sul web, specialmente nei social network, tutto passa e tutto si consuma velocemente e l’ultima notizia cancella quella precedente; volevo mettere nel sito un canale diretto dove parlare liberamente di quello che penso, anche al di là del rap e dell'hip hop, riflessioni personali sulla vita e mettere un po’ di umanità nella scena del rap italiana, molto spesso superficiale. Abbiamo chiamato "WORDS" la sezione del sito (www.collederfomento.net) e sia io che Danno mettiamo ogni tanto qualcosa scritto da noi; scrivo a getto i miei Destroy & Rebuild ovunque sono e spesso gli do una sistemata prima di pubblicarli dato che scrivo velocemente i flussi di pensiero e a volte escono un pò sgrammaticati. Sto già lavorando al prossimo e presto sarà online. 





10. Oltre ad essere un abilissimo mc, sei anche un grafico e writer, militi tutt'ora nella Quiet Riot Posse: parlaci di questo tuo lato, che magari la maggior parte delle persone non conoscono (anche della realizzazione degli artwork dei dischi del Colle, dei flyer e del merchandising).Parlaci anche del progetto che porti avanti con Lucci. 







Nel 2001 insieme a WIES, BEAT, REWS, SEDO abbiamo formato la Quiet Riot Posse, un crew di writing. Dipingo dal 1988 circa e la voglia non mi passa mai, anche se ultimamente, dati i molteplici impegni, sono meno attivo. Lo stile che piace a noi è quello originale di Phase 2, Kase 2, Cia, Top, Seen etc. e, ieri come oggi, riempire fogli e muri di tags e throwup è la nostra passione. Faccio grafica dai tempi di Photoshop 2 e tutti gli artwork per il merchandising e le copertine Colle sono fatte da me, ho anche realizzato grafiche per Double S, GDB, dj Phil etc. La calligrafia è una mia passione dalla fine degli anni ’90, non ho mai seguito corsi ma da autodidatta ho studiato molto e studio ancora ogni giorno dato che questa è una di quelle cose dove la pratica quotidiana è essenziale; scrivere e riscrivere con le mani sempre sporche di inchiostro finchè non spunta il “callo del calligrafo” e poi ancora. Dal 2012 insieme a Lucci (Broken Speakers) ho fondato la ROCK DA HOUSE Grafx & Style (per info rockdahouseinfo@gmail.com), una piccola agenzia di grafica specializzata in layout e logotipi; stiamo lavorando molto in questo periodo quindi sicuramente continueremo su questa strada. 





11. Lo chiediamo a tutti: street-art e writing, come vedi il rapporto fra le due? Ed a livello personale? 





Inizialmente, da purista del genere, non gradivo l’accostamento della street-art ai graffiti e tutt’ora penso siano due cose totalmente diverse. La street-art è sempre esistita in artisti come Basquiat o Rammellzee e personalmente non li considero una sottobranchia dell’arte ma Arte vera e propria. Il problema è la parola "street-art" che ha aperto il varco a gente incapace che sotto questo nome ha riempito di merda le città, molto spesso dopo un approccio veloce e problematico con i graffiti, senza darsi il tempo di approfondire, molti si buttano a fare street art pensando che tutto quello che aggiungi all'arredo urbano sia arte e sia “cool”. Cloni di cloni di cloni, una cosa da brividi perché spesso anche loro stessi credono di aver inventato quello o quell'altro stile senza essersi documentati sul passato recente che li precede. Concludendo, la street-art secondo me non esiste: o fai arte e quindi vali , o non fai nulla, e i Graffiti sono una cosa diversa. Il mio preferito è Obey Giant, dalla prima ora ad attaccare manifesti per strada, creatore di un movimento enorme e attivo tutt'oggi sotto il nome Propaganda e soprattutto grafico sopraffino, che ha studiato i caratteri di stampa, i fonts, il peso delle forme, la grafica vera insomma. 





12. Molto spesso si parla di HH e rap come fossero la stessa cosa, o comunque in maniera erronea: non chiediamo quasi mai a nessun artista che cosa rappresenta per lui l’HH come cultura, ma questa è una domanda che vogliamo porti. Parlaci di come questo movimento ti ha cambiato la vita, se è ancora linfa vitale per te dopo tutto questo tempo e come lo vivi giorno dopo giorno? 





E' semplicissimo, la stessa differenza che c'è tra Lil Wayne e KRS one, uno vuole fare soldi, scopare e arricchirsi in fretta (e ci riesce benissimo), l’altro si sente parte di una comunità e sente il dovere di educare e farla crescere culturalmente…uno è il rap e basta l’altro è il rap Hip Hop. Ieri ho visto "The Art of Rap" e ho pensato alla recente polemica sul rap italiano, puoi farci i soldi col rap e avere il successo, ma per passare alla storia serve altro; in più per fare arte serve solo una cosa: un'artista, non uno vestito da artista. L’Hip Hop ha cambiato la mia vita e oggi mi sento parte integrante di questo movimento, conosco la sua storia e aggiungo un pezzetto anche io al continuo della saga. Aggiungo citando Esa (OTR) "l'hip hop è un mezzo non il fine" perché secondo me devi metterci i contenuti, aggiungerci la tua rabbia il tuo messaggio, altrimenti è ginnastica, una pippa mentale senza senso. HH4life!!! 





13. Diverse volte ci sono state discussioni, anche piuttosto accese, sulla definizione di hardcore, su cosa esso rappresentasse e chi avesse una vera "attitudine estrema" (esempi possono essere Danno e la Spaghetti Funk). Qual è la tua opinione a riguardo? Sei d'accordo magari con quello che Danno dice, ovvero che "Gangsta, street, old school, new school...sono solo etichette, pura segnaletica stradale per ascoltatori mediocri che hanno bisogno di qualche bandiera dietro la quale nascondersi"? 





Preferisco non entrare in certe polemiche, se non per dire che quello che loro fanno a me non piace e non mi è mai piaciuto, il suono, la voce, gli argomenti, non il fatto che sono "commerciali" o che sono " veri" o "non veri", quelle sono etichette o scuse per non dire: quello che fai mi fa cacare. Non l’ho mai messo nei miei testi perché è sottinteso secondo me, come sparare sulla croce rossa, non serve a niente e in più citare certi nomi nel mio rap inquinerebbe le strofe. "colle der fomento brucia ogni bandiera per necessità…" 





14. Oggi internet è in assoluto il miglior mezzo di comunicazione, con i suoi pro e contro: nell'hip hop, in specifico nel rap ha creato un notevole sviluppo di mc, o per lo più un maggior fattore di visibilità per questi stessi, facendo screditare molti artisti del passato, una sproporzionata quantità di mc che nascono ogni giorno e che cercano la visibilità via internet, forum, blog ecc.. tu che ne pensi al riguardo? 





Domanda complicata, si potrebbe scrivere un libro sull'argomento ma ci provo in breve. L’esplosione di certi miti su internet è virtuale quanto internet stessa; c'è gente osannata nel web, ma se vai a un loro live non trovi gente manco a pagarla. Certi gruppi mainstream italiani hanno portato un sacco di pubblico sotto il palco e anche noi di riflesso dovremmo giovarne, ma chi hanno portato? Una massa ingrata di ragazzini che oggi va di moda quello, domani quell'altro, sembra che la nostra musica sia un doposcuola per intrattenerli. Ragazzine innamorate del rapper di turno. Da sempre faccio questo perché mi sento profondamente diverso dalla massa, già da ragazzino ero fiero di appartenere all'Hip Hop, un movimento per "pochi" e di stare a chilometri dalla gente mediocre, ma oggi la "moda" e quei rapper che parlano di “discoteca” hanno portato i truzzi e i coatti nella scena. Suoni di tastiere e synth sono familiari a loro che ascoltavano quella merda quindi alle serate ti ritrovi gente con la maglie dell'AXO attillate e cocaina a fiumi…fanculo… 





15. Evento/live/jam che ti è rimasto particolarmente impresso (sia sopra che sotto il palco).





Uno dei primi live che ho visto a Roma, nel 1996 (mi pare) B Real live al Centralino del Tennis Foro Italico. Mi è rimasto impresso per la potenza delle rime, B Real con lo sguardo lucido e calmo che rappa per più di un ora senza perdere fiato e carica lanciando una hit dopo l’altra…una bomba!!! 





16. Quali sono gli artisti che hanno accompagnato sin dall'adolescenza le tue giornate? Qual è l'ultimo disco che ti ha segnato particolarmente e quale non senti da parecchio tempo ma che consideri veramente importante? 





Degli americani sicuramente Fear of a Black Planet di Public Enemy, 3 Feet High and Rising dei De la Soul, The Low End Theory di A Tribe Called Quest. Molti altri in realtà ma questi sono dischi che mi hanno fuso il cervello e sono stati I primi, il primo amore non si scorda. Degli Italiani sicuramente Dal Basso del grandissimo Lou X, SXM di Sangue Misto, Terra di Nessuno di Assalti Frontali. 




17. Quella dei Good Old Boys è una delle iniziative (almeno a nostro avviso) più serie ed importanti dell’ultimo decennio: per quale motivo avete preso la decisione di calcare i palchi tutti assieme (ricordiamo oltre a Masito anche Danno, Kaos, Baro e Craim)? Vi limiterete solo a live set? 





E’ parecchio che con Marco (Kaos), incontrandoci nei vari live, dicevamo di fare qualcosa assieme e nel 2012 finalmente siamo riusciti a concretizzare. In una "scena" musicale che divide invece di unire vogliamo che la nostra collaborazione sia d’esempio, partiamo comunque da un amicizia maturata in anni di conoscenza e interessi in comune che vanno anche al di là dell'hip hop. Abbiamo in progetto di registrare un paio di pezzi e farli uscire come Good Old Boys, non so se riusciremo quest’anno visto che il disco Colle è come sempre in ritardo e dobbiamo sbrigarci, ma sicuramente continueremo con i live, forse addirittura durante l’estate 2013. Lo spettacolo che portiamo in giro è un “work in progress”, quindi la nuova section potrebbe includere pezzi nuovi o brani ripresi dal passato, ci divertiamo molto a stare sul palco in cinque e la malgama degli stili è stimolante per noi ogni volta che suoniamo da qualche parte. 





18. Cosa vuoi che i fan del Colle sappiano in anticipo del nuovo disco in arrivo (anche niente é accettato)? 





Sinceramente non dico niente sul disco nuovo dato che è ancora in lavorazione, non mi esprimo neanche su possibili date di uscita per non deludere nessuno. Stiamo comunque lavorando sodo già dall'estate scorsa, volevamo uscire fine 2012 ma non ci siamo riusciti dato che parecchi featurings esterni al disco ci hanno un pò rallentato, credo che varrà la pena aspettare. 





19. Info per live, saluti e contatti.





Un appuntamento importante è per il primo febbraio al Leoncavallo Milano all'interno di Push it Real di Ensi, dove faremo un live Good Old Boys e il giorno dopo, il due febbraio, allo Studio Foce di Lugano, in Svizzera. Chi vuole può trovare info sui concerti sul nostro sito ufficiale www.collederfomento.net. Un big up a tutti quelli che seguono me e il Colle der Fomento, a tutti quelli che leggono quotidianamente questo blog e supportano il rap e l'hip hop quello serio, GDB, Iceone, 13B, Sanguemostro, Ensi, Kiave e Macromarco, Ghemon, Roc B e Unlimited Struggle, Luca Barcellona e la mia posse, il Quiet Riot. Solo Amore.

Commenti

  1. davvero bella intervista; aspetto con ansia il disco del Colle e confido in qualche pezzo come solista e come Good Old Boys

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  2. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  3. Grazie per l'intervista, ottima!

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