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Groovisionary presenta: Don Diegoh - Intervista






Don Diegoh non è semplicemente il nome del protagonista dell'intervista di questo mese relativa all'MCing, ma molto di più: una persona, un uomo innanzitutto. Non ho avuto modo di conoscerlo per bene, in maniera approfondita, ho fatto solo una chiacchierata con lui a Roma Termini mentre aspettavamo un treno insieme. Che dire, senza dubbio le sensazioni che mi avevano trasmesso la sua musica sono state confermate, emozioni molto profonde che mi hanno fatto apprezzare veramente tanto il suo ultimo disco, Radio Rabbia, realizzato in collaborazione con Mastrofabbro. Un album che mi ha rapito sin dal primo ascolto, che ho avuto il piacere e l'onore di potermi gustare per diversi giorni, in continuazione in play. Il suo nome mi era nuovo, non avevo mai ascolto nulla delle sue precedenti produzioni e devo dire che mi ha preso davvero bene quello che mi ha gentilmente ed umilmente proposto. Intervistarlo è stato anche e naturalmente un piacere, mi spiace soltanto del non aver potuto realizzare tutto con un video, ma causa impegni da entrambe le parti purtroppo non c'è mai stata occasione. Sinceramente non voglio aggiungere altro, vi straconsiglio di procurarvi il disco prima citato ed entrare nel viaggio (tra l'altro arricchito dal recentemente pubblicato remix della traccia che dà il titolo al disco, e realizzato da Ice One). Un ringraziamento speciale e Diego per la disponibilità, la gentilezza e la passione dimostrate, contributo preziosissimo per il nostro blog. A voi le parole dell'Artista.




INTERVISTA



1. Primo contatto con la cultura HH (pezzi su muro, jam, musica, video musicali, fanzine). 





Ricordo Crotone, una panchina sotto casa mia, i miei amici e le prime cassettine. Devo tutto a mio cugino Piero e ai miei amici d’infanzia. Sono loro che mi hanno passato i primi tape. Da Double S a Biggie, da Otr a Maury B, da Gate Keepaz a Neffa, passando per Coolio (all’epoca spopolava). Poi fu molto forte il contatto con il writing. Rimasi folgorato dalla straordinaria capacità dei writer di padroneggiare un linguaggio fatto di linee e colori. Ricordo le prime Jam e le prime vhs, quali ad esempio Fresh ’97, i primi Aelle e le fanzine calabresi come Onè Sound. Ricordi indelebili. 





2. Come hai scelto il nome d’arte di Don Diegoh, perché ti sei dedicato proprio alla scrittura ed all’MCing, e magari non ad altre attività connesse alla doppia H (parlaci, in caso, se in passato hai praticato anche altro, o se lo fai tutt’ora). 





Don Diegoh è un nome che mi hanno dato, un po’ per gioco. La mia tag da writer era Neon, ma era troppo simile a quella del writer Neoh, così decisi di trovare uno streetname che si avvicinasse il più possibile al mio vero nome. Non ho praticato assiduamente altre discipline, a parte qualche beat e qualche bombing. Ora vorrei iniziare a produrre, ma Mastrofabbro non vuole insegnarmi i trucchi del mestiere ehehe. 





3. Quali sono le tue principali fonti di ispirazione, oltre alle situazioni della vita quotidiana (libri, film, musica, qualcosa che solitamente ti colpisce particolarmente e ti aiuta a comporre). 





Gli occhi della gente e i discorsi con amici e frequentatori occasionali. 





4. A che età/ In che anno hai registrato per la prima volta un tuo verso? Ancora oggi riesci a provare le stesse emozioni o è cambiato qualcosa nel modo di fare musica? 





La primissima registrazione la conserva mio padre. Avevo sei anni e registrai su un mangianastri con un microfonino ‘La mia moto’ di Jovanotti. Ovviamente, però, non è quello che vuoi sapere tu. Il primo verso l’ho registrato relativamente tardi. Avevo 17 anni. Da allora non è cambiato nulla. Scrivo perché ne ho bisogno. 





5. Progetti antecedenti a Radio Rabbia. 





Storie di tutti i giorni (2007) e Double Deck (2008). 





6. Radio Rabbia è il tuo ultimo disco, che hai realizzato a 4 mani con Mastrofabbro: per chi non ti conosceva è stato sicuramente una bella scoperta. Parlaci della realizzazione del disco a 360°, a partire dalla prima idea fino al concepimento finale, passando per le persone con le quali hai collaborato ed i tempi di realizzazione. Parlaci, se ti va, di qualche storia o aneddoto in particolare legato a Radio Rabbia. 





Radio Rabbia è il nostro palinsesto. Siamo un mc e un produttore in cabina di regia, al comando di una stazione che non sta sulle frequenze abituali. Un aneddoto? L’ultima strofa di Just Believe in me l’ho scritta in ospedale su una pagina della Gazzetta dello Sport, mentre aspettavo che una delle persone più importanti della mia vita uscisse dalla sala operatoria. L’ho scritta con mio padre di fianco, e gli ho anche fatto sentire il beat in cuffia per distrarlo. 





7. Quale artista ti ha maggiormente influenzato ed ispirato nel tuo percorso artistico, e con quale artista ti piacerebbe collaborare oggi (sia Mc che produttore), qualcuno con il quale non hai mai avuto l’opportunità magari di farlo. 





Andrea Pazienza e Rino Gaetano sono per me l’arte. Vorrei collaborare con Cammariere. Tra gli mc e i produttori, beh, su tutti spero di fare presto qualcosa con Green, Johnny Marsiglia, Zampa, Primo, Danno e Shocca. Il sogno è Apollo Brown, ehehe. 





8. Molto spesso si parla di HH e rap come fossero la stessa cosa, o comunque in maniera erronea: non chiediamo quasi mai a nessun artista che cosa rappresenta per lui l’HH come cultura, ma questa è una domanda che vogliamo porti. Parlaci di come questo movimento ti ha cambiato la vita, se è ancora linfa vitale per te dopo tutto questo tempo e come lo vivi giorno dopo giorno. 





L’Hip Hop mi ha cambiato la vita perché me l’ha salvata. Lascio agli ascoltatori di Radio Rabbia la curiosità di scoprire e capire perché. E credo l’abbia salvata a molti di noi. Lo vivo come se fosse l’ossigeno necessario per portarla avanti..quesa fottutissima vita (scusa per la chiusura hardcore eheh). 





9. Progetti futuri: in una piccola chiacchierata mi avevi accennato che forse questo era il tuo ultimo lavoro. Ad oggi, dopo gli ottimi risultati ottenuti e dopo tutto l’amore che i tuoi ascoltatori ti hanno trasmesso, hai cambiato idea? In entrambi i casi, parlaci se ti va di questa scelta e, nel caso, di cosa stai preparando per una prossima uscita. 





Bella domanda. La risposta è difficile, ma voglio essere sincero. Io al momento mi sto concentrando solo su Radio Rabbia, anche se inevitabilmente più di qualcuno mi sta chiedendo cosa ci sarà dopo. Non avrei problemi a contraddirmi e a fare un altro lavoro (vanificando pensieri e riflessioni fatte da almeno tre anni), se ne sentissi il bisogno. La situazione al momento è questa: non ho in mente un nuovo disco, ma continuo a fare rap e a registrare alcuni featuring con il massimo del rispetto (in primis per me). Chiaramente lo farei per l’amore di chi mi sta vicino da un po’, e non per cavalcare l’onda di risultati che (al giorno d’oggi) rimangono nella mente altrui per qualche ora. Le ragioni della mia scelta, tra le righe, sono presenti proprio in Radio Rabbia. Difficile trascriverle su un foglio con la stessa ‘leggerezza’. 





10. Info per live, saluti e contatti. 





Per stare in contatto con me vi basta cercare Don Diegoh su Facebook e Twitter.
Un saluto e un ringraziamento immenso va a voi, visionari del Groove.

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