Passa ai contenuti principali

Sparo Manero aka Il Turco X Groovisionary - Intervista






Pietro Clemente, in arte Sparo Manero o Il Turco, è un rapper capitolino attivo dalla fine degli anni '90. Il suo stile al microfono lo rende tutt'ora unico, la voce sporca, il raw flow e le rime dirette sono i tratti caratteristici che più preferisco, l'attitudine seria e la passione che porta in ogni lavoro sono un dato di fatto. Inizia verso la metà dei '90 a collaborare coi Flaminio Maphia (dopo un passato "variegato" nel movimento HH), entrando a far parte del collettivo e pubblicando nel '97 l'ep RestaFestaGangsta. Come solista, il periodo tra il 2000 ed il 2006 lo vede produrre (in ordine cronologico) Tutta sostanza, Direzione non so dove e Musica seria.



I primi due citati furono realizzati grazie al supporto della label indipendente L9, l'ultimo pubblicato da Vibrarecords, e proprio in Musica seria troviamo un Pietro al massimo della forma (almeno alle mie orecchie): tra super strumentali di Mr. Phil e collaborazioni di alto livello, Il Turco porta avanti il messaggio di "musica seria", non come gioco, hobby o semplice passatempo, ma come stile di vita, come testimonianza della vita di tutti i giorni e di tutto ciò che ne concerne.



Poco dopo la pubblicazione di Musica seria, decide di unire le forze con Dj Fester, l'amico di sempre Supremo73 aka Gufo e Simo, dando vita al super crew Gente de Borgata. Sono 5 i lavori prodotti sinora, tra i quali troviamo un EP, un disco ufficiale e due mixtape, escludendo il recentemente pubblicato Manifesto, che rappresenta un pò l'apice raggiunto negli ultimi anni da tutti gli elementi di GDB.



Cos'altro aggiungere, il mio primo contatto con la musica di Sparo risale a qualche anno fa, precisamente avvenuto con Musica seria: da subito fui fulminato dal suo flow e dalle rime dirette, un album serio nel senso puro della parola, dove nulla è lasciato al caso. Posso consigliarvi di andare a ritroso e scoprire anche il resto del background dell'artista, e soprattutto di supportare questa nuova uscita (oltre che andare ai live, super carismatici e d'impatto). A seguire trovate l'intervista, evito di dilungarmi troppo con altre informazioni che troverete di seguito, buona lettura. Grazie a Pietro per la disponibilità e la musica che ci regala.









INTERVISTA



1. Domanda di rito: primo
contatto in assoluto con la cultura Hip Hop? (ad esempio tag e pezzi sui muri,
fanzine, musica, video, film, documentari e chi più ne ha ne metta).





Il primo contatto è stato il "Breaking", la prima cosa che
mi incuriosì. Vedevo i video musicali e ricordo che ai tempi andava molto
mettere breakers o simili, anche su video che non erano Rap. Ricordo il
"Free Style", che non era il rap e le battle, ma era un ballo che
fondeva la breakdance appunto, e altre forme di "street dance" e dava
vita un miscuglio di stili, andava molto di moda. In realtà col tempo, dopo
aver approfondito, feci altro nell'hip hop, ma grazie alla curiosità ispirata
dal breaking conobbi dei ballerini che ai tempi facevano free style e tramite
loro, per farla breve, arrivai a trovarmi a "Galleria Colonna" e
"Galleria Regina Margherita" dove vidi personaggi come Crash Kid e
altri veri breakers che ballavano, e lì penso di aver capito un pò cos'era
l'hip hop.





2. Come hai scelto gli pseudonimi
di Sparo Manero e, successivamente, Il Turco?





Da cosa nasce cosa e dopo il breaking, ovviamente, fui incuriosito
da quelle scritte sui muri che non erano le solite: "forza Roma",
"fasci merde" e "sbirri infami". Il Writing. I Tags,
perchè a Roma si dice "i tags" e non "le tags", proprio come
si dice "il crew" e non "la crew". Nel giro conobbi i primi
writers tra cui anche quello che in un certo senso mi diede il nome, parlandoci
mi spiegava un pò le dinamiche del tempo, mi stava raccontando di come in quel
momento stessero prendendo piede i nomi/tags in italiano. Ai tempi i nomi più
usati erano in inglese, tipo: Spike, Ice One, Crash Kid, Stone, Juice,ecc. Mentre
faceva un po’ di prove di tags su un muro, tra i tanti, scrisse
"Sparo", io praticamente me ne appropriai facendolo mio e cominciando
a scriverlo per strada. "Manero" fu un aka dovuto alla mia forte
frequentazione di club e discoteche in giovane età, ne ho fatto praticamente
indigestione. Ovviamente era riferito a Tony Manero, il personaggio
interpretato da John Travolta in
Saturday
night fever. Mia madre è turca, quindi "Il Turco" è semplicemente
ispirato e dedicato alle mie origini.





3. Perché hai scelto proprio
l’Mcing, la scrittura e la musica unite, come forma d’espressione? Nasci così
artisticamente o hai anche studiato (e/o studi tutt’ora) altre forme d’arte?





Già a scuola riuscivo meglio nelle materie tipo italiano o lettere, sono
stato il "cocco" di tutte le professoresse di quelle materie di tutte
le scuole che ho frequentato. Penso che sia stata una cosa abbastanza naturale
anche nell'hip hop, dopo aver visto che non avrei avuto la pazienza necessaria
per il breaking e sapendo di non avere un talento particolare nel writing, andando
per esclusione naturale sono finito a scrivere. Mi piace la scrittura in tutte
le sue forme, amo leggere e mi piacerebbe scrivere qualcosa al di fuori del
rap, non so un romanzo, un racconto, magari un giorno. Per ora il rap e le rime
sono il mezzo d'espressione con cui riesco a tirare fuori molto di quello che
sono e a parlare in un modo chiaro e comprensibile a molti.





4. Che aria si respirava nella
capitale quando iniziasti ad appassionarti al movimento ed alla cultura HH? Quando
hai registrato il tuo primo verso?





Diversa da ora. Eravamo in pochi ed erano pochi i posti di
aggregazione, la gente ti squadrava, non capiva cosa o chi fossimo, era un
movimento di nicchia. Le Adidas Superstar e le Puma States erano scarpe di
culto, la scoppola e il cappello da vigile della Kangol, i pantaloni larghi e
tante altre cose che ora non ci sono o si sono totalmente modificate. La prima
strofa che ho registrato, o almeno che ricordo, è stata quella del demo coi
Flaminio Maphia. Lo registrammo a casa di un tipo di cui nemmeno ricordo il
nome, con un multitraccia e pocaltro. Quel demo poi arrivò alla Undafunk di
Torino, etichetta indipendente di Tristano Ferrero, che ai tempi produceva
gruppi come Gate Keepaz, SR Raza e Rouwl MC,e lì facemmo l'ep
RestaFestaGangsta. Sicuramente ho
registrato qualcosa prima, ne ho memoria, ma non abbastanza da raccontarla.





5. Sotto l’alias di Sparo hai
dato vita a due album solisti, Tutta
sostanza
e Direzione non so dove:
parlaci liberamente di questi due progetti, riassumendo quello che si può
trovare all’interno e magari qualche riflessione personale.





Uscito dai Flaminio Maphia fui contattato da Francesco Lancia, che
aveva avuto il mio numero da un'amica che avevamo in comune. Mi disse che stava
cercando di tirare su un etichetta indipendente e che era interessato a
produrre qualcosa di mio. L'etichetta era la L9, io fui il primo artista, gli
diedi vita in un certo senso, ma produsse anche nomi come Brusco e Scimmie Del
Deserto. Io e Francesco ci legammo molto anche a livello umano e insieme al
team di produzione dell' L9, che era composto da Mr. Perez, Danny Phone e Manimal,
ci inventammo un percorso che poi come primo prodotto diede vita a
Tutta Sostanza, il mio primo album
solista, che fu preceduto da un singolo su vinile che conteneva 2 pezzi: "Canzoni",
e "Superscialo" insieme al mio eterno compagno di viaggio Supremo73. C'era
dentro tanta inesperienza e si sentiva l'influenza forte di altri artisti, ma
c'era tanto cuore e tanta passione, non solo mia ma di tutto il team. In realtà
mi rendo conto solo ora dell'importanza di quel disco, sia per me sia per chi
lo ha ascoltato o lo ascolta.
Direzione
non so dove è nato sempre nell' L9 con lo stesso team di produzione, credo
sia un album migliore tecnicamente parlando, ci sono dei pezzi su quel disco
che penso siano tra i migliori mai fatti nel mio percorso. Sono molto legato a
quel disco, ci sento il frutto di tutta la storia L9 e una mia crescita
artistica, magari me ne accorgo solo io, comunque penso sia un bel lavoro.





6. Musica Seria è uno dei tuoi migliori dischi da solista a mio
avviso, che nello stesso titolo racchiude molto efficacemente l’attitudine al
microfono ed il contenuto dei vari brani che proponi all’ascoltatore. Quasi
tutto prodotto da Mr. Phil, con collaborazioni importanti ed un risultato
finale di alto livello. Parlaci di questo progetto, a partire dal concepimento,
passando per la selezione delle strumentali e delle collaborazioni, sino ad
arrivare al prodotto finale.





Musica Seria nasce dopo un lunga pausa, dove sia
nella mia vita, sia nella scena hip hop italiana, c'era molta confusione e
sembrava dovesse morire tutto da un momento all'altro. Gruppi che prima
facevano rap cambiavano genere, in radio non passavano rap, l'interesse era
morto nei confronti di tutto. Dopo questa agonia, diciamo, incontrai Mr.Phil in
un club a Roma, ci conoscevamo già da tanto, ma quella sera mi disse molte cose
belle, sinceramente, non tanto per dirmele. Dopo i props mi propose di lavorare
a un disco insieme tutto prodotto da lui e registrato al suo studio. Accettai. Andavo
da lui a prendere i cd con dentro i beatz, tornavo a casa e scrivevo in cucina
sul tavolo mentre mia madre dormiva in camera. Il titolo voleva essere una
presa di posizione, voleva dire: il rap è musica seria, non è un fenomeno del
cazzo che i media, le etichette o chi per loro decidono quando spingere o
quando sotterrare. Il rap, fatto col cuore, è una musica nobile, è come il
rock, il blues, il jazz, il funk, il soul, ecc… Il rap c'è sempre e là rimane! Ora
come ora, nel bene e nel male, il rap, penso, si sia preso il suo spazio, anche
per i numeri che fa, ma c’è gente che c'è da prima di tutto questo e, soprattutto,
c'è ancora!! Mi fermo qua.





7. Fai parte di uno dei
collettivi che meglio rappresenta il vero spirito e la passione contagiosa
dell’hh, elementi davvero imprescindibili anch
e nel settore musicale: come sei
entrato a fare parte della Gente de borgata, come si è formato il collettivo?
Che ci dici a proposito di Manifesto, sei soddisfatto del risultato?





Insieme a Fester, Simo e Supremo ho fondato il collettivo GDB. E’
nato da un idea di Fester e portata avanti da un’idea comune, fare rap in un
certo modo, con un certo atteggiamento e che parlasse di certe cose. Dopo
Musica Seria per me è stato un altro
momento importante di svolta, aria fresca e nuovi stimoli! GDB a vita!!!





Sono molto soddisfatto di Manifesto,
è nato lavorando tutti insieme e nonostante le diversità e i differenti stili
penso ci sia una bella malgama. E penso anche che Fuzzy del Quadraro Basement
abbia fatto un gran lavoro su Mix e Master.





Per me SPACCA!





8. Questa che segue è una delle
domande che più volevo porti: veramente tante volte ho assistito a tuoi live
show a Roma, e molto spesso hai “rimproverato” e cercato di incitare il
pubblico per la scarsa partecipazione o la quasi indifferenza alle serate. Come
si trattasse di persone che sono nei locali per sbaglio. Cosa mi dici a tal
proposito? Pensi che la situazione della scena, romana nello specifico, sia
cambiata molto? Ti chiedo questo perché raccontavi che comunque in precedenza l’atmosfera
era differente, la voglia di imparare e divertirsi anche. Mi è rimasto impresso
come raccontavi i dj set di Dj Aimè ai quali partecipavi sin da ragazzino.
Spero che questi siano sufficienti spunti per un discorso completo.





In realtà, non sempre ovviamente, sono molto contento della risposta
della gente che ci segue, le persone che ci ascoltano veramente, ci vogliono
bene. Non accade sempre, succede che si invidi un’artista, che si idolatri o
che si desideri la sua vita, ma poche volte gli si vuole bene. Roma poi, è un pò
strana per certi versi, devi guadagnartelo di brutto il consenso delle persone,
è un pò più difficile prenderle per il culo. Le feste che dici tu, quelle col
mitico DJ Aimè, erano nei club, che è un altra faccia della cosa, come ti
dicevo prima ho fatto indigestione di club, ma ricordo con gioia quei momenti
di totale divertimento e spensieratezza. La cosa bella è che DJ Aimè, come
tutti i dj, era costretto a mettere anche roba di merda per far ballare la
gente, ma aveva sempre la mezzora/40 minuti che ci faceva impazzire, wu tang, mobb
deep, boot camp, nel club con noi esaltati e le donne che ti guardavano storto
perché volevano ballare la Rihanna dei tempi. Bei ricordi!





9. Qual è l’evento o la jam che
ti è rimasta nel cuore, anche dopo tanti anni? (sopra e/o sotto il palco)





Tantissime! Ne cito solo una perché anche quella fu un punto di
svolta per me. Fu allo stadio olimpico, ero piccolissimo, si chiamava
"Universy Posse". C'erano tutte le posse del tempo, c'erano anche i
primi Articolo31, ma mi rimase impresso il live degli Onda Rossa Posse. Erano
incazzati! Sotto il palco c'erano dei cellerini per la sicurezza, loro li
insultavano indicandoli e i cellerini fermi ,con le spalle al palco e la faccia
rivolta al pubblico in delirio. Gli Onda Rossa alla fine appesero al palco uno
striscione con scritto "No ipocrisia". Ancora me lo ricordo.





10. Quali sono i tuoi progetti
futuri, sia con GDB che solo.





Con GDB ora cerchiamo  il più
possibile di portare in giro
Manifesto
e di suonare in tutta Italia e per progetti futuri insieme si vedrà. Io sto
lavorando al mio disco solista, ho un pò di materiale e penso che verso
ottobre/novembre farò uscire un singolo che possa anticipare il lavoro che
uscirà poi.





11. Settore culinario: spizzando
il booklet di Scienza doppia h, disco
del Colle, mi sono imbattuto in un ringraziamento/saluto a te dedicato, nello
specifico per come prepari la carbonara. Vuoi illuminarci e condividere con
tutti i tuoi segreti, se ce ne sono, e le varie fasi di preparazione?





Ti posso dire che la carbonara non è un piatto facile, richiede una
certa manualità e una certa conoscenza del fuoco. Poi posso dirti che ci sono
diverse scuole di pensiero. E posso dirti anche che io metto tutto l'uovo e non
solo il tuorlo…poi, non posso dirti altro ;)





12. Info per live show, saluti e
contatti. Aggiungi pure qualcosa se vuoi.





Per i live, sia del Turco che dei GDB al completo scrivete a:
djfestertarantino@gmail.com





Social:










@GenteDeBorgata


@ilturcogdb





Grazie dello spazio e grazie a chi leggerà.





Stateme bene!

Commenti

Posta un commento

Post popolari in questo blog

ShunGu X Groovisionary - Interview

Louis ShunGu is a belgium beatmaker based in Bruxelles, we met him a couple of months ago and we instantly appreciate his style on the beats: he's part of the incredible number of good producer that we follow on Soundcloud, and release after release, beat after beat we listened to him and started to think about an interview. Now it's a reality, we joined him virtually and talk as usual about the art of make a beat. He's a good guy, we can just say thanks to him for disposability and advise everybody about his releases. Check out the astrological series  of EPs with Hot Record Société , the last release with Cosmic Composition and follow him on Soundcloud.  Support from Italy to ShunGu, have a good time bro, we see you! INTERVIEW 1. Which was your first contact in absolute with hip hop culture? (like tags on walls and trains, b-boy’s dance etc.etc.) It was Mc Solaar, its a french mc, he was the first guy to give me that hip hop love...  2. Did you start from the beginnin

Luca Barcellona aka Lord Bean X Groovisionary - Intervista

Foto di Sha Ribeiro Luca Barcellona. Lord Bean. Bean One. Bugs Kubrick . Tanti nomi che raggruppano un solo talento, un'artista polivalente. Abile mc ed abilissimo writer, con il tempo Luca ha sviluppato uno stile unico in entrambe le arti appena citate: mi ha sempre impressionato ed appassionato per la lucidità e la formula con la quale sceglie di comunicare i propri pensieri e le proprie idee, in maniera non solo non convenzionale ma anche molto efficace ed originale. Sia su muro - e tutte le altre superfici sulle quali lavora - che al microfono, ha sempre dato il meglio di sé, tentando strade inesplorate e restando sempre genuino e senza filtri. Al microfono, sotto gli pseudonimi di Lord Bean/Bugs Kubrick ha realizzato due lavori totali ed alcune collaborazioni con i migliori esponenti della penisola: il demo Lord Bean , pubblicato nel 1999, è il primo lavoro ufficiale e contiene tracce storiche come "Gli occhi della strada" , "Sotto i bombardamenti" e "

Rubrica Settimanale - Italians: Gué Pequeno

L'artista italiano di cui parliamo oggi è  Cosimo Fini , meglio conosciuto con gli pseudonimi di Guè Pequeno ,  Il Guercio o Lucky Luciano  ( Milano , 25 dicembre 1980 ), rapper italiano membro dei Club Dogo e della Dogo Gang . Il suo soprannome Guercio deriva da una ptosi all'occhio sinistro,  mentre l'altro soprannome, Guè Pequeno , è una chiara allusione a Ze Pequeno , protagonista del film City of God . Come già accennato, Guè è un terzo dei Club Dogo , una fra le rap band più influenti d'Italia: la sua carriera coi Dogo lo porta sui palchi dei migliori liveclub della penisola e conquista strade, fan e spazi nel mainstream.   Nel 2008 recita nel cortometraggio "5 Euro" di Tekla Taidelli ( clicca per guardare il corto ), assieme a Don Joe , Jake La Furia   (questi ultimi due compagni nei Club Dogo ), Marracash , Vincenzo Da Via Anfossi , La Pina , Ugo Conti , Matteo Gianoli (Fame Chimica), e altri. Nel 2009 ha lanciato il marchio di abbigliamento