Passa ai contenuti principali

Gente De Borgata X Groovisionary - Intervista




Foto di Beatrice Chima




Rap romano nella casa. Chi meglio de Il Turco, Supremo73, Dj Fester e Simo può rappresentare musicalmente chi vive e sopravvive nella capitale? Nella mia mente fanno subito capolino le parole di Danno che, nell'introdurre l'arrivo sul palco di Gente de Borgata durante lo showcase di Brutti Ceffi Mixtape, ne parla come “coloro che ci sono sempre ma che non vedi”, persone normali che fanno una vita normale, che fanno musica in maniera normale, senza scimmiottare questo o quello stile, senza inneggiare a realtà o situazioni inesistenti. Mantenendo un’individualità forte e restando sempre onesti con sé stessi e con le persone che li seguono. 








Si, l’onestà ed il vero trasudano da ogni singolo verso, da ogni singola nota dei brani GDB: come anticipato inizialmente, il collettivo è formato da veri e propri sound champion. Il Turco è tra i miei artisti preferiti in assoluto, l’attitudine che lo contraddistingue al microfono è unica, la voce profonda mista all’accento romano convogliano in un flow stellare. Supremo73 è una leggenda a Roma: rapper, writer e beatmaker, si è fatto strada negli anni e rappresenta la cultura HH nella capitale, tra i fondatori del Rome Zoo e tra i più attivi da quasi un ventennio. Dj Fester è uno dei più carismatici dj che si possono trovare a Roma e dintorni, uno showcase con la sua presenza è una garanzia di divertimento e presa bene, grande animatore e maestro sui piatti. Simo, al pari de Il Turco, ha uno dei flow che più mi intrigano e vanta un’abilità metrica e tematica invidiabile. Tra i progetti del collettivo troviamo, oltre ai mixtape, Basta co’ ste lagne, Terra Terra ed il recentemente pubblicato Manifesto. Apice musicale in quest’ultima pubblicazione, che vede tutti gli elementi di GDB in grande forma, e del quale parleranno più avanti gli artisti stessi. 




Cos’altro aggiungere, mio solito consiglio è quello di comprare/scaricare i loro dischi ed ascoltare attentamente: storie di tutti i giorni, esperienze di vita belle e brutte sono le protagoniste di queste storie. Se siete romani de Roma, magari l’apprezzerete ancora più di me. Buona lettura, spero possiate apprezzare questa chiacchierata, nella quale ho cercato di evitare le solite domande, con le quali sono stati già più e più volte interrogati i ragazzi ultimamente.










p.s. Quest’intervista è stata realizzata in occasione di un live GDB a Sant’Omero (Abruzzo), e purtroppo era assente Simo, che non è potuto essere presente per l’occasione causa forza maggiore. Al suo posto però c’era Suarez, di certo non da meno, e che infatti si è fatto valere durante la serata. 





Grazie a Il Turco, Supremo73, Fester e Suarez per la pazienza e la disponibilità dimostrate, persone veramente di cuore. E non posso dimenticare di ringraziare Jak e Paolo di Blackbox Crew che, qualsiasi serata organizzino, sono sempre disposti a farmi fare interviste e, last but not least, supportano il vero. Grazie uagliù.





INTERVISTA




1. Primo contatto con la cultura HH.





Supremo73: Personalmente, i primi contatti con la cultura HH
nascono dalla musica, dall’ascolto del rap, che si legava a tutt’altro
ambiente; infatti cominciai ad ascoltarlo mentre giocavo a pallacanestro. Poi
da lì piano piano mi iniziai ad interessare alle posse, che non ci entravano
niente con l’HH ma che furono il primo modo per far arrivare il rap alla gente
in Italia, almeno in lingua italiana. Cominciai subito a fare rap, e mi sono
dedicato anche ai graffiti, ed in seguito al beatmaking. Adesso faccio solo rap.




Dj Fester: Io, come molti ragazzi della mia generazione, mi
avvicinai grazie alla televisione, Jovanotti e DJ Television in pratica. Oltre
a questo anche i primi 45 giri che comprò mio fratello, le prime gare di
scratch che vidi nel ‘93/’94, e lentamente iniziai ad apprezzare tutta la
cultura. Sin da subito mi colpì il DJing, mi prese bene; i graffiti ed il
b-boying zero, ma non perché non mi piacciono ma perché non sono mai stato
pratico con il disegno ed il ballo. Più che altro il DJing mi entusiasmò tanto.




Suarez: Mio fratello, 5 anni più grande di me, era appassionato di
questa musica, del rap. Mi ricordo nel ’91 una cassetta, il demo Rappresaglia di Lou X, che mi riportò
mio zio. Da lì sono diventato un ascoltatore principalmente di rap, e nei primi
anni del 2000 ho anche iniziato a farlo. Tutt’ora continuo.




Il Turco: Tra le cose che sicuramente mi ha affascinato più di
tutte c’è il breaking, mi ha catturato proprio a livello visivo. Da lì ho
iniziato a conoscere tante persone che ballavano a Roma, sono venuto a contatto
col writing (affascinato dai tag), ed in un terzo momento mi sono reso conto del
rap, di cosa significava essere un mc. Piano piano poi la storia si è evoluta.








2. Roma: come ve la vivete oggi rispetto al passato? Cosa ne pensate,
anche facendo riferimento ai tanti artisti presenti attualmente? Che mi dite
del Rome Zoo e della sua storia?





Il Turco: Sicuramente un po’ le cose sono cambiate, com’è normale
che sia, è passato tantissimo tempo, sono successe tante cose e ci sono stati
dei miglioramenti effettivi. Adesso c’è molto più fermento, molte più serate,
anche se delle cose ovviamente sono meno buone. Però, per quanto riguarda la
mia persona, non è cambiato tantissimo, magari a livello logistico perché ho
cambiato casa e zona dove vivo; i punti di ritrovo dove si fanno quelle cose,
dove ci incontriamo con gli amici, dove creo sono gli stessi da tanto tempo.





Per quanto riguarda il Rome Zoo,
è una bellissima parte del nostro passato, che esiste tutt’ora, non sulla carta
scritta. Magari un giorno ci prenderà di fare tutti insieme un disco Rome Zoo,
tutti quelli che ne facevano parte, ne parliamo e lo facciamo. O rifacciamo una
festa Rome Zoo. E’ una realtà che esiste ancora nei nostri cuori, una parte
importante del rap romano ed italiano. Inizialmente il Rome Zoo raccoglieva
semplicemente tutti i gruppi rap romani, e nel tempo è andato a ridursi. Sono
rimasti dei sopravvissuti, tra cui il Colle e noi (ai tempi come Triodeddio).
Era una realtà che non è mai stata messa a tavolino, nata genuinamente per
riunire tutti sotto uno stesso nome, e che  nel tempo si è sfoltita altrettanto naturalmente.
 








3. Manifesto, rispetto al precedente Terra Terra, si differenzia
per  il rapporto con il Quadraro
Basement. Parlatemi un po’ della realizzazione del vostro ultimo disco anche in
relazione a questa nuova realtà.





Supremo73: Il rapporto con il Quadraro Basement, oltre che di
amicizia (come in tutte le cose che facciamo), è nato stavolta anche a livello
lavorativo. Il disco è stato portato avanti all’interno del nostro studio, dove
tutti insieme ci siamo messi lì e abbiamo iniziato a lavorare sulle produzioni,
cercando un punto in comune, che ci ha comunque sempre uniti. Poi quella col
Quadraro è una partnership che abbiamo iniziato per fare le cose ancora più
seriamente e professionalmente.




Il Turco: La parte creativa, come dicevamo prima, è nata tra di noi
e nel nostro studio; poi, andando avanti con la lavorazione, abbiamo iniziato a
collaborare con il QB proprio come etichetta: ci hanno aiutato nella
promozione, nella distribuzione, nello stampare le copie e tutto il resto.








4. Siete soddisfatti del risultato finale di Manifesto? Ci sono magari delle tracce o degli argomenti in
particolare che non siete riusciti ad includere nel disco, e che magari tratterete
più avanti in progetti solisti?





Supremo73: Io posso dirti che personalmente, ma penso che valga
anche per gli altri, sono rimasto soddisfatto del disco. Poi, naturalmente, ci
sono sempre cavilli, piccolezze che avremmo voluto realizzare diversamente,
magari una traccia in più o una diversa impostazione di un brano. Ma
fondamentalmente siamo soddisfatti.




Il Turco: Devi calcolare comunque che dal momento creativo a quello
di uscita del lavoro passa tanto tempo. In quell’arco di tempo ascoltiamo i nostri
pezzi una quantità di volte tale che ci porta ad “odiarli”, suonano quasi già
vecchi, e siamo saturi di quel lavoro. In questo caso specifico, devo dire che
io sono super soddisfatto, penso abbiamo fatto un disco (per quel che riguarda
il concetto GDB) che ci rispecchia, nel quale ci ritroviamo.




Dj Fester: Secondo me, la differenza con Terra Terra è che con questo disco abbiamo lavorato come si fa
effettivamente in un gruppo. Mentre prima ognuno scriveva a casa sua, decidendo
prima gli argomenti e ci si incontrava solo per registrare, adesso abbiamo lavorato
a Manifesto diversamente. Abbiamo ascoltato
tutti e 4 insieme le basi, le abbiamo selezionate, abbiamo scelto i temi e
scritto quando eravamo tutti nel nostro studio. Io questa differenza la sento
tantissimo, e proprio per questo sono davvero soddisfatto di Manifesto.








5. Anche se mi avete parzialmente anticipato, quante volte vi capita di
riascoltare i vostri lavori?





Dj Fester: A me non capita quasi mai.




Il Turco: In questo periodo devo dire che riascolto volentieri
anche i miei vecchi lavori, come Tutta
sostanza
, Direzione non so dove;
cosa che prima non facevo mai, nella mia testa erano dischi che facevano parte
di un’altra epoca. E’ la crescita che forse adesso mi fa dare un’importanza
diversa (e più significativa) al mio passato, e mi porta a riascoltare con
molto piacere quelle cose. Per quanto riguarda i provini te l’ho detto, li
riascolto un milione di volte, anche se ultimamente sto imparando a registrare
un pezzo e lasciarlo là a riposare. Prima facevo il provino di un pezzo e lo
ascoltavo 70 volte in una sera, perciò immagina fino a che non esce il pezzo
quante volte potevo averlo sentito.










6. In cosa siete impegnati attualmente?





Dj Fester: Insieme a Mr.Phil sto organizzando eventi chiamati
Brutta Gente, con l’host fisso de Il Turco, ogni mese a Roma. Faremo dopo tanto
tempo, il 31 Ottobre, una serata GDB Famija con Suarez, Er costa, Er Nero,
Lucci e tutti i  nostri amici. Ho anche
altre cose in ballo, tra serate reggae e vari tour, quindi diciamo che sono
sempre attivo. Stiamo registrando cose nuove tra l’altro.




Il Turco: Io ho sempre voglia di stare in mezzo a tante cose e di
collaborare con tante persone. In questo periodo sono impegnato nella
realizzazione del mio nuovo progetto solista. Sono a buon punto, al momento
sono molto soddisfatto di quel che ho registrato sinora, all’interno del disco
troverete produzioni molto fighe di gente molto figa. Per fine Ottobre sarò
fuori con un singolo, prodotto da Sick Luke. Questo è quanto per ora.




Suarez: In ballo ho 2 progetti, principalmente sono impegnato nella
realizzazione del secondo capitolo di Antieroe,
EP del quale curo anche tutte le basi, senza featuring. Sto anche lavorando al
disco in coppia con Grezzo. Comunque sia sto registrando in questo periodo e
sono sempre attivo sul fronte musicale








7. Nonostante siate in 4 a formare il collettivo GDB, riuscite comunque
a mantenere una forte individualità e ad essere ben identificabili come
singoli. Avete mai avuto “attriti” tra di voi, discordanze di opinioni per quel
che può concernere il trattare un tema in un determinato modo, o la forma con
la quale esporre i propri pensieri, cercando di rimanere allo stesso tempo un’unica
voce?





Supremo73: Una forma di fortuna che abbiamo sempre avuto è che
siamo abbastanza coesi nel modo di fare le cose, siamo sintonizzati per così
dire, anche se comunque ognuno di noi parla di proprie esperienze personali ed
affronta gli argomenti dal suo punto di vista. Poi, effettivamente, le nostre 3
voci, le cose ed il modo in cui le pensiamo si sposano parecchio bene tra loro,
ed ovviamente nel momento in cui si butta giù un pezzo insieme è normale che ci
si confronti e che ognuno dica la propria.




Dj Fester: Io dei 4 sono l’unico che non scrive, e devo ammettere
che in tutti questi anni non mi è mai capitato di dire ad uno dei tre “Oh, ma
che stai scrivendo?” oppure “E’ una cazzata quello che stai dicendo”. Questa è
un po’ l’immagine concreta del fatto che tra noi parliamo la stessa lingua, con
uno sguardo ci si capisce, la linea che seguiamo è quella.




Il Turco: Esatto, nonostante siamo diversi ed ognuno è fatto a modo
suo (che è anche la nostra forza), c’è una serie di cose che ci lega, anche perché
siamo cresciuti insieme, ci vogliamo bene e siamo amici. Un po’ anche perché
abbiamo imparato ad accettarci, ognuno sa i difetti dell’altro. E’ magia.








8. Info per live e saluti.




Il Turco: Salutiamo tutti i nostri amici, tutte le persone a noi
vicino artisticamente ed umanamente. Ricordiamo che il 5 Ottobre partiamo con
le serate Brutta Gente, e sarà Bassi Maestro il primo ospite. Per un live GDB
basta contattarci all’indirizzo djfestertarantino@gmail.com. Mandiamo naturalmente un saluto ed un abbraccio a nostro fratello Simo, che purtroppo stasera non è con noi. Bella!


Commenti

Post popolari in questo blog

ShunGu X Groovisionary - Interview

Louis ShunGu is a belgium beatmaker based in Bruxelles, we met him a couple of months ago and we instantly appreciate his style on the beats: he's part of the incredible number of good producer that we follow on Soundcloud, and release after release, beat after beat we listened to him and started to think about an interview. Now it's a reality, we joined him virtually and talk as usual about the art of make a beat. He's a good guy, we can just say thanks to him for disposability and advise everybody about his releases. Check out the astrological series  of EPs with Hot Record Société , the last release with Cosmic Composition and follow him on Soundcloud.  Support from Italy to ShunGu, have a good time bro, we see you! INTERVIEW 1. Which was your first contact in absolute with hip hop culture? (like tags on walls and trains, b-boy’s dance etc.etc.) It was Mc Solaar, its a french mc, he was the first guy to give me that hip hop love...  2. Did you start from the beginn...

Rubrica Settimanale - Italians: Gué Pequeno

L'artista italiano di cui parliamo oggi è  Cosimo Fini , meglio conosciuto con gli pseudonimi di Guè Pequeno ,  Il Guercio o Lucky Luciano  ( Milano , 25 dicembre 1980 ), rapper italiano membro dei Club Dogo e della Dogo Gang . Il suo soprannome Guercio deriva da una ptosi all'occhio sinistro,  mentre l'altro soprannome, Guè Pequeno , è una chiara allusione a Ze Pequeno , protagonista del film City of God . Come già accennato, Guè è un terzo dei Club Dogo , una fra le rap band più influenti d'Italia: la sua carriera coi Dogo lo porta sui palchi dei migliori liveclub della penisola e conquista strade, fan e spazi nel mainstream.   Nel 2008 recita nel cortometraggio "5 Euro" di Tekla Taidelli ( clicca per guardare il corto ), assieme a Don Joe , Jake La Furia   (questi ultimi due compagni nei Club Dogo ), Marracash , Vincenzo Da Via Anfossi , La Pina , Ugo Conti , Matteo Gianoli (Fame Chimica), e altri. Nel 2009 ha lanciato il marchio di a...

Luca Barcellona aka Lord Bean X Groovisionary - Intervista

Foto di Sha Ribeiro Luca Barcellona. Lord Bean. Bean One. Bugs Kubrick . Tanti nomi che raggruppano un solo talento, un'artista polivalente. Abile mc ed abilissimo writer, con il tempo Luca ha sviluppato uno stile unico in entrambe le arti appena citate: mi ha sempre impressionato ed appassionato per la lucidità e la formula con la quale sceglie di comunicare i propri pensieri e le proprie idee, in maniera non solo non convenzionale ma anche molto efficace ed originale. Sia su muro - e tutte le altre superfici sulle quali lavora - che al microfono, ha sempre dato il meglio di sé, tentando strade inesplorate e restando sempre genuino e senza filtri. Al microfono, sotto gli pseudonimi di Lord Bean/Bugs Kubrick ha realizzato due lavori totali ed alcune collaborazioni con i migliori esponenti della penisola: il demo Lord Bean , pubblicato nel 1999, è il primo lavoro ufficiale e contiene tracce storiche come "Gli occhi della strada" , "Sotto i bombardamenti" e ...