Riconoscere un sample utilizzato in una strumentale, realizzare e capire che un pezzo di un brano - del quale magari sei innamorato - è stato riutilizzato ed ulteriormente elevato è un'esperienza che mi prende sempre davvero bene. Non mi succede spesso, probabilmente a causa della mia ignoranza per quanto riguarda i tanti generi musicali che non conosco, e la vastità della musica stessa, ma una cosa è sicura: è un momento unico, nel quale è possibile avvertire sottilmente una sensazione, una vibes che ha colto il produttore che ha tagliato e choppato il pezzo. E' magia, così come quando trovi un campione che ispira tutta la realizzazione di un'intero beat. A voi alcune di queste sensazioni, brividi.
Matteo è il mio produttore preferito in Italia (e forse anche oltre): il suo stile mi ha rapito così tanto che molto spesso ho difficoltà a digerire musica di altri produttori, per lo meno di coloro che hanno un'attitudine alle macchine vicina alla sua (dove quindi il paragone o la critica sorgono naturalmente). Quella che vi propongo non è la mia strumentale preferita in assoluto di Roc B, ma il sample utilizzato mi ha sempre affascinato molto: il brano è "Fuori dalla scatola" (contenuto in La Cura del Microfono, disco di Stokka & MadBuddy risalente al 2002), ed il sample utilizzato per l'occasione è "Stop, look, listen to your heart" di Diana Ross e Marvin Gaye. Aggiungere altro non serve affatto.
Anche lui fa parte della cerchia dei producer che più mi emozionano e, facendo riferimento a quanto detto inizialmente, la scoperta del campione di "Il sistema" - traccia che apre il disco Numero 47 degli Artificial Kid - mi sconvolse. Niente di speciale per la lavorazione, leggermente adattato e prolungato per renderlo un ottimo intro ad inizio disco. Neanche a farlo apposta, non è la prima volta che Stabber è presente in questi consigli per l'ascolto...
Neffa
Capo assoluto, in qualsiasi tipo di espressione artistica nella quale si è dedicato seriamente: come mc e produttore lo apprezzo moltissimo, e produzioni del calibro di "Carcere a vita" rendono immortale la sua presenza nella storia della musica. Un flash, una sorta di deja vù mi investì quando per caso riprodussi sul pc "Gloomy day", di Gabor Szabo (musicista brasiliano). Bellissimo il taglio di Chico Snef, perfetta la decontestualizzazione del brano.
Beatmaker proveniente da Senigallia, Lato è stato uno dei principali produttori che nella fine dei '90 si è fatto (ri)conoscere nella penisola per lo stile alle macchine: molto cupo, a tratti geniale e soprattutto molto originale per la scelta della musica dalla quale estrapolare campioni, non necessariamente per la ricercatezza dei brani (che magari sono straconosciuti) piuttosto per il collocamento sul sequencer. Il sodalizio con Fabri Fibra li portò alla formazione degli Uomini di Mare, di seguito "Verso altri lidi", traccia che chiude l'album (classico) Sindrome di fine millennio, dove il sample è ripreso da "Is there anybody out there?", ancora una volta dei Pink Floyd.
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