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Intervista al writer pescarese Kunos (TDK / CBS / INT55 / IWE)






Un po’ vi abbiamo fatto aspettare, ma ecco che tornano le chiacchierate sul writing e la urban art su Groovisionary. Vi abbiamo abituati allo stile ed alle parole di Kunos, che di volta in volta ha collezionato preziosissime interviste con alcuni dei migliori esponenti del panorama italiano ed internazionale (tra le quali quelle con Raptuz, con i Wild Boys, con TomoZ e tanti altri). Adesso però Kunos cambia ruolo, e da intervistatore diventa intervistato e protagonista di questo appuntamento. Ebbene si, finalmente abbiamo anche una sua testimonianza, dato che è di sicuro tra i migliori in Italia e vero maestro nel campo in questione. 





Pasquale nasce a Roma nel 1982, anche se trascorre gran parte del suo vissuto in Abruzzo. I primi contatti con il writing si verificano in adolescenza, e con gli anni intraprende un percorso che lo porta direttamente a Milano, dove si laurea al NABA e perfeziona sempre più il suo stile, migliorando le proprie skillz anche come grafico ed illustratore. Proprio nel milanese entra a contatto con alcuni dei collettivi di spicco in Europa, tra i quali il prestigioso TDK, del quale diventa membro, e ne fonda oltretutto alcuni come l’INT 55. 





Appassionato di fumetti giapponesi, di animazione, di pittura e di calligrafia, inizia a muovere i primi passi a Pescara, città che l’ha accolto sin dall’infanzia, dove inizia a dipingere. Col tempo ha riempito e caratterizzato la città, ed io, nel passarvi tutte le mattine in treno ed autobus, per diversi anni consecutivi sono rimasto impressionato dai suoi characters e dalle sue tag sparse per la city, semplicemente inconfondibili. Mi ricordo come trascorrevo gran parte del viaggio attaccato al finestrino alla ricerca di nuovi pezzi - di nuovi polipi! - magari spuntati la sera prima, e dell’alone di mistero che ricopriva il suo operato. Troppe sono state le discussioni con amici e conoscenti, nessuno - tra le persone a me vicine - conosceva la sua identità, ed il suo modo dipingere era così unico nella city che trovare qualche nuova murata di volta in volta era una sfida, oltre che un’emozione. 





Sempre attivissimo, oltre a dipingere su muro ed altre superfici è sempre in giro per l’Italia (ed il globo, a volte): riguardo happening di street art e arte contemporanea, egli ha partecipato a tanti eventi, tra i quali le expo collettive nella galleria underground Biokip, Where is 101 e 107, Cow Parade (Milano), Meltin Box alla Byblos Art Gallery (Sondrio), Xmart Design alla galleria Post Design (Milano), Scala Mercalli all'Auditorium Parco della Musica (Roma), oltre che ad innumerevoli performance come quella in occasione di Street Art Sweet Art al PAC2 (Milano). Da ricordare anche il Progetto Vernice (tenutosi a Pescara), la Fiera della Moda White (Milano), oltre alle ultime e recentissime partecipazioni all’Hotspray di Acquiterme ed il Gazzetta Street Players nel milanese. Giusto per citarne alcuni tra i tanti. 










A proposito dei colettivi dei quali è membro, è imprescindibile almeno nominare il CBS (California Bomb Squad) di Los Angeles (si, la città della California statunitense!), IWE (collettivo britannico, tra i quali membri e fondatori troviamo Xerox), Heartless Team e Pescara Finest. Quest’ultimo non è un collettivo di soli writer, tutt’altro: al suo interno troviamo Josa Gun, Deli e Moko, tutti amici di vecchia data di Kunos. 





Non c’è altro da aggiungere, evito di anticiparvi i contenuti della (bellissima) intervista che segue. Posso solo ringraziare Pasquale dal profondo del cuore, persona davvero gentilissima e sempre disponibile, maestro in quel che fa e appassionato da quasi un ventennio. Un onore per me e Groovisionary avere un suo ulteriore contributo. Buona lettura. 






INTERVISTA





1 - Quesito ineluttabile: qual è stato il tuo primo contatto con la cultura Hip Hop, e con il Writing nello specifico? Quando hai iniziato, dove, aneddoti ed atmosfera dei tempi.





Cavolo quando la facevo io sta domanda non pensavo sarebbe stato cosi difficile rispondere! Hahaha! I fattori sono stati differenti e combinati, non so dirti bene in che modo in quella strana alchimia che fa da spartiacque nella mia vita: ho da sempre amato disegnare e da qualche tempo avevo iniziato a sentire One Two One Two su Radio Dee Jay, avevo qualche cassettina tipo “Strade di città “ e “Così com’è” degli Articolo31, raccolte di Hip Hop americano, una in particolare era proprio di Radio DeeJay e la grafica e le illustrazioni erano di Raptuz. E poi una svolta: il primo Aelle in edicola, una bibbia per noi che vivevamo al di fuori di una scena, si giovane, ma molto più evoluta che nella nostra città; era il numero con in copertina il bimbo che sognava il breaker che ballava sulla luna, una roba fenomenale. 





Con diversi coetanei il primo anno di superiori iniziammo a fare le prime bozze di lettering (vomitevoli) e le prime tag e throw-ups sui muri con le Saratoga Happy Color, rigorosamente rubate nel ferramentino vicino a scuola; credo fosse il ’97 o il 98’. I primi contatti con gli altri writers seguirono quello stesso anno con la bella stagione. In quegli anni ci ritagliavamo pezzettini di muro lerci sul lungo fiume Alento a Francavilla, pochi chilometri da Pescara, mentre i veterani dell’epoca dipingevano le parti belle e comode e ci estasiavano con skills che sembravano impossibili; c’erano Dizney, Deyan, Semxo, Euroe, Cripto, a volte scendevano da Chieti i TF/ADT, Neoh e Cabe su tutti. Sicuro dimentico gente cruciale, non me ne vogliano. C’era un’altra valanga di ragazzetti che taggavano come matti ma molti si son persi per strada, il tempo ha scremato la moda dalla passione. Poi alle prime jam vedemmo per la prima volta in azione anche vari writers italiani, insomma un bel periodo, si respirava aria di aggregazione in linea di massima e io vivevo tutto con la magia del bimbetto che si aggira nel parco giochi goloso di collaudare tutte le giostre! Ne sono successe di cose da allora!!!









2 - Esiste una superficie che prediligi su tutte le altre per dare sfogo alla tua vena creativa? Quali sono le ragioni che ti portano a questa scelta?





Il muro sempre e comunque! È la superficie che mi da più gusto e, a mio parere, quella dove riesco meglio. Non disdegno (anzi mi diverto comunque) gli altri supporti (tela, legno, lamiera, tutto!). Tendenzialmente però ogni supporto per me ha una sua tecnica con cui esser trattato (senza generalizzare troppo, ma su tela e supporti simili dipingo con i pennelli ad esempio), e il muro per me va trattato a spray perché mi da grande velocità di esecuzione su superfici anche molto grandi. Poi oh! Lo spray è lo spray! È amore! 





3 - Graffiti e Cultura Hip Hop: come sono legate le due nel tuo percorso? Qual è il tuo rapporto con quest’ultima, quanto è importante nella tua vita quotidiana e nel tuo lavoro artistico?





Ho sempre amato la cultura Hip Hop e mi sono sempre sentito legato al movimento: ascolto molto rap sia straniero che italiano e sento mia la mentalità e l’appartenenza , ma penso che il writing sia un mondo indipendente seppur originato da e legato a questa cultura. Ho dipinto molti lettering e utilizzo tutt’ora lo stile aggressivo dell’illegalità tipico dei writers, oltre ad aver assimilato le tecniche proprie di quest’arte, ma oggi come oggi il mio lavoro non si può etichettare come graffiti nel senso strettamente Hip Hop del termine. Qualche integralista si è già in passato espresso negativamente verso i miei lavori e verso quelli della mia crew perché non facciamo lettere, eppure l’approccio, la mentalità e la tecnica sono vissute dal sottoscritto nella stessa maniera di ogni altro writer. Ad un certo punto anche chissenefrega, non dell’Hip Hop che rispetto e a cui sono grato e legato intendiamoci, ma non amo neanche troppo definirmi o inquadrarmi in una categoria perché ho notato che spesso è una limitazione e crea più problemi di quanti ne risolva. Non mi piace nemmeno essere definito street-artist (anche se non disprezzo affatto lavorare su commissione ed esporre i miei lavori anche lontano dalla strada, in gallerie e spazi artistici), preferisco essere considerato un writer che non fa le lettere perché specializzato in characters.





4 - Altra domanda di rito: artisti (writers, ma anche no) che ti ispirano, ti hanno ispirato e che non puoi fare a meno di guardare e supportare. Colleghi che meritano props ed artisti con i quali dipingeresti volentieri di nuovo.





Una valanga! Allora, tra l’altro seguo molto la corrente lowbrow/pop-surrealista: mi piacciono molto Mark Rayden, Jeff Soto, Mars1, Ray Caesar, Pixel Juice, Blu, Ericailcane, Inti, Flying Fortress, Nychos, Aryz, 2501, Ozmo, Wany, MSK, HA, Craola, Frazetta, Federici, vabbè è inutile che mi sbatto tanto son troppi. Vorrei biguppare mille persone ma sono troppi anche loro! Le persone a cui sono legato lo sanno bene! Mi piacerebbe avere più vicini i fratelli TDK/CBS e gli INT55, ma sono spesso a Milano quindi durante l’anno riusciamo sempre a dipingere assieme!








5 - Nell’articolo di presentazione mi limito a citare i collettivi dei quali sei membro: descrivi per favore tutte queste realtà con le quali lavori e sei in contatto, sparse per il globo; anche di come sei entrato a farne parte, oppure da che pulpito è nata la voglia di fondare un collettivo in particolare.





Allora, sono un sacco! Hahah! Sono membro dei TDK dal 2009, non credo abbiano bisogno di presentazioni; CBS è una delle crew storiche di Los Angeles nata nell’ ‘85; Int55 è una crew fondata invece da me con altri ragazzi dell’accademia e non solo, quando arrivato a Milano (nel 2002 se non erro) ingenuamente iniziavo anche li a spargere il mio acerbo stile; quaggiù da me (attualmente vivo a Pescara) abbiamo fondato una giovane crew Heartless Team con Dan2, Duma e Xerox; pooooooi c’è Pe’s Finest, collettivo che consiste in Josa Gun, Deli, Moko DJ e me, IWE crew inglese fondata da Xerox in cui sono entrato da pochi mesi. Sicuro mi dimentico qualcuno…





6 - Già che ci siamo, se ti va butta giù anche delle riflessioni sulla tua provenienza, sia come città di Pescara che come realtà Hip Hop Abruzzese, passando per i vari collettivi storici e progetti portati avanti in tutte le discipline negli anni.





Altra domanda complessa, mi piace! Guarda, quando ero piccolo, sarà anche l’entusiasmo e l’ingenuità, c’era meno ma era molto più vissuto, ci si conosceva tutti, si cercava di spaccare sui muri e non a chiacchiere, su FB o menando le mani, i gruppi musicali erano più “grezzi” ma erano tutti uno diverso dall’altro, con il proprio stile personale. Più o meno tutti all’interno del movimento faceva nel bene e nel male qualcosa (graffiti, rap, djing, break), parlava lo stile, l’idea vincente, l’originalità. Oggi il livello generale è decisamente più alto , ma c’è meno aggregazione, ognuno cura il suo orticello e si fa le sue regole, non so, forse sono io che sono un po’ più disilluso. Localmente Pescara ha un buon sottobosco underground soprattutto per quanto riguarda gli eventi e la promotion (dico grazie e saluto Blackbox crew, oltre a Massive crew, ovvero Balooba e Pure Love sound); in tutte le discipline ci sono molti gruppi giovani con potenzialità e talento, forse però il vivere una realtà cosi piccola non è il massimo per la loro crescita culturale oltre che tecnica. Bo, staremo a vedere e confidiamo nelle nuove generazioni (anche se io non sono per niente ottimista!).





7 - Writing e street art: fratello e sorella? Una versione commerciale dell'altro? La tua visione della questione.







Ho come l’impressione che qualunque sia la mia diagnosi potrei comunque sbagliare agli occhi di qualcuno, ma va bene, non mi interessa piacere a tutti; per me writing è disegno spray di lettere su treni muri ecc.; street-art è tutto il resto che aggredisce lo spazio urbano, ma come il writing deve dimostrare carattere, ribellione, amore. Purtroppo, oggi come oggi, il termine street-art viene usato a fianco a cose che street art non sono e capisco che alcuni pensino ad una versione commerciale del writing; in realtà, all’estero anche i writers vendono i loro lettering su tela o su commissione, siamo solo qua in Italia che ci facciamo pippe sull’integralismo graffitaro, pare che non sia mai qualcuno prenda una lira per dipingere rischi una scomunica. Per farla breve, io la penso così: preso per certo il presupposto che dipingere sia la tua passione (lettering o characters per me non fa differenza), allora puoi anche farti pagare per far quello che fai se qualcuno richiede i tuoi servizi; d’altro canto il tempo e le capacità di ognuno di noi non sono certo gratis o banali. Quello che odio sono quei “disegnatori” che hanno ottenuto sempre risultati mediocri e che disegnando una serie di 4 characters o con 4 poster, 2 adesivi e 3 stencils si atteggiano a artisti e vanno in gallerie sfruttati da cialtroni dell’arte, che a loro volta li spacciano per la storia della street-art italiana, rubando spazio a chi da decine di anni rischia vita, soldi e fedina penale di notte sulle strade per pura passione; o peggio, quelli che non sanno che fare della loro vita, fanno una scuola di grafica fichetta, scopiazzano due illustratori in voga e dipingono mezzo muro aggiungendo street-artist su Facebook ,siti e curricula. Queste sono le cose da combattere a mio parere. 





8 - Evento/live/jam che ti è rimasto particolarmente impresso.





Panico Totale seconda edizione (?) a Pisa. Mi ha cambiato la vita. Però io non ero invitato a dipingere eh! Ero giovane ed ero ancora acerbo, c’era tutta la scena italiana che contava e in più anche mostri sacri come Daim, Loomit, Seak, CanTwo; il pezzo di Toast e Loomit dell’anno prima spaccava talmente che non fu imbiancato. Lì abbiamo carpito un po’ di tecniche di cui eravamo all’oscuro completamente, e abbiamo piazzato e delirato come solo da pischelli è possibile! Bello! Eventi in cui ho partecipato, moltissimi li ricordo con grande piacere e divertimento, non è solo il dipingere è anche tutto l’ambiente e gli amici. Uno a caso è il Meeting of Style a Zurigo 2 (Forse 3?) anni fa con i raga dei TDK; ma anche Hot Spray ad Acqui terme e Energy fest a Pordenone questa estate. Ma molti, molti altri! Non me li ricorderò mai tutti!!!!!!





9 - Marzullo Style per concludere: fatti una domanda e datti una risposta (liberamente, quello che pensi e vorresti dire ma che i questi contesti non ti chiedono mai).





Ok, entriamo nel politically uncorrect!!!!!! 





Sei a favore della legalizzazione della marijuana?


Si, sempre e comunque, per fini ricreativi, tessili, alimentari o terapeutici che siano, herb is the healing of the nation!!! 





10 – Saluti, come contattarti per una painting session, dove si possono trovare scatti dei tuoi pezzi, e dove è possibile comprare i tuoi lavori.





Saluto Shine Royal, Raptuz, Zero, Bedo, Max Gatto e la Marghe, Sbafe, Gipsy, La Tarango family (Sami Tare, il piccolo Diego, benvenuto!!!) Dytch, Anger, Mers, Unek, Haste, Hex and the original CBS e le mie altre crew tutte! La mia famiglia, Balooba Sound, Pure Love Sound, Blackbox crew, Josa, Paoletto e Fabio Horizon, Mauri, Emmanuelle, Sergione, Ronnie, Marcoleeno, Moris, Deyan, Ricro, Skan, Away, Cheone, Ores Sklero, Wesh, Nico la lama, Koso, Torepheno, Wuk, Slork, Spazio, Leandro Abarth, Smake e la Kami, Repto,Real, Pier e Ele Laduck crew, mr.Blob e Ottavia, Norh, Smoh, Coma, Bons, e tutti quelli che ho conosciuto e/o con cui ho dipinto, e con i quali si è instaurato un buon rapporto di stima e amicizia reciproca (che scordo ora perché fumo troppo).





I miei lavori si possono vedere su facebook (Kunos Hernandez, profilo pieno, e Kunos Hernandez Due; se vi va aggiungetemi su quest’ultimo) o su flickr (www.flickr.com/photos/kunos-tdk/ ). Per contattarmi potete farlo via social oppure kunoswing@hotmail.com per eventi, lavori e acquisto di materiale.
































































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