di Kunos Hernandez
Rieccoci con le interviste a tema writing/graffiti/stereet-art, questa volta abbiamo il piacere di presentarvi - per chi già non lo conoscesse - Mr.Coze. Figlio degli anni ’80 (come anche lui si definisce), è un calabrese d.o.c. di Catanzaro, ma cambia spesso residenza in Italia e non solo, entrando in contatto con differenti realtà della penisola e formandosi come maestro del lettering della nostra golden age. Ora vive e esercita la nostra amata disciplina a Milano. Ottima occasione per rifarsi un po’ gli occhi, check it out!
INTERVISTA
1. Domanda rituale: quando hai iniziato, dove, come, cosa ti ha spinto, aneddoti curiosi e/o affettuosi al riguardo.
Ho iniziato ad avvicinarmi al mondo dei graffiti nel '96 grazie ad uno speciale sulla cultura Hip Hop sul fumetto Topolino del quale ero ancora un accanito lettore, cercando subito di copiare sul muro della pista di motocross di Catanzaro Lido un pezzo del leggendario Seen: andai al ferramenta per cercare gli spray, non ho detto comprare, e dopo aver fatto una grande cacata mi resi conto che potevo non fare altro che migliorare creando soprattutto qualcosa di mio.
Iniziandomi a documentare con i pochi strumenti a disposizione, cercai la mia prima tag - 2A - che stava per le iniziali del mio nome e cognome, poi arrivò il Coze……solo perché mi piacevano le lettere.
Mi ha spinto e mi continua a spingere la pura passione per questa forma di espressione, che mi
ha affascinato sin dall'inizio e mi fa star bene con me stesso, con il mio ego…. senza rompere i coglioni a nessuno.
3. L’Hip Hop vive un periodo di grande interesse mediatico: tu come la vivi? Il writing è ancora un dei 4 elementi?
Premettendo che il mio rapporto con l'Hip Hop è andato sempre più a scemare nel corso degli anni per interessi estranei a questa cultura, non ho mai pensato che il writing non ne facesse più parte, ma ho solo constatato che anch'esso, come le altre tre discipline, sono entrati a far parte della vita sociale di molte altre culture. Questo ha comportato il saliscendi mediatico del quale soffrono solitamente altri movimenti.
Io…….continuo a dipingere.
4. Artisticamente o comunque nel campo della creatività, cosa ti ispira o comunque quali artisti ti senti di consigliare ai nostri lettori (anche non per forza writers).
La musica, l'architettura, i viaggi, le lettere e il loro sesso, i tattoo, i colori, le emozioni, il tempo, la superficie da dipingere, il momento, la città, i film, i cartoons, un pezzo di un altro writer fatto bene, insomma tutto quello che mi dà emozione o comunque mi tiene lì a prestargli attenzione….mi ispira. Potrei consigliare di non rimanere lì dietro il computer o dietro a banali discussioni su chi ce l'ha più lungo: viaggiare è un modo molto valido per scoprire altre sfaccettature della propria personalità o semplicemente per far capire il proprio livello sociale ed artistico aiutandoti a migliorare. Per i GRAFFITI hanno avuto molta influenza su di me king del calibro di Dare e i TWS, CanTwo e i SUK, Noce, TDK, THP, SPA, Eron, Zelda, Lord Bean, Mind e VDS MDS FIA, Blef, Kemh, Boost e la lista sarebbe troppo lunga fino ad arrivare ai giorni nostri!
5. In un periodo di grande interesse rimonta fortemente la polemica secondo la quale tutto ciò che entra nel mainstream perde la purezza iniziale: tuo punto di vista personale.
Vivo e lascio vivere. Sembrerà scontato ma non sono mai stato interessato al discorso se non per ribadire il concetto. Purtroppo facciamo parte di un sistema che ci porta a sopravvivere comportando vari ed enormi compromessi prima di tutto con noi stessi. Poi la storiella della volpe che non arriva a prendere l'uva la conosciamo tutti!!!!!
6. Per restare sul tema, writing e street-art: parenti? Amici? Nemici?
In questi anni di trasferte, jams, conventions, ritrovi, raduni, sagre, compleanni, party, e tutto quello che era pretesto per dipingere e farsi due risate ho conosciuto tante persone sia writers che non. Parenti nessuno… amici tanti. Spero che lo stesso valga per loro altrimenti avrò tanti nemici!!!
7. E invece writing e illegalità? Al giorno d’oggi può essere giusto collaborare con amministrazioni e autorità varie?
Vedi risp. 5!
8. Mi piacerebbe che ci parlassi della scena delle tue origini, come la si viveva qualche anno fa, come si è sviluppata, come è variata da un posto all'altro in cui hai trascorso del tempo, insomma siamo ghiotti di aneddoti che facciano rivivere certi momenti e un determinato spirito. Parlacene.
Per me e il mio socio dell'epoca (Zern G.D.L. Crew) è stato molto molto difficile capire cosa stavamo facendo e soprattutto se fosse il modo giusto per farlo: niente web-site, non facevamo foto, spray no comment, un altro solo ragazzo in paese che faceva ma non sapeva di farlo.
Da lì alla consapevolezza passarono 3-4 anni, i primi incontri con altri writers (siamo venuti a conoscenza dell'esistenza di altri writers in Calabria solo grazie ad un articolo su Aelle), riviste stramegausate senza copertina o alcune pagine, addirittura i primi numeri di Aelle o Tribe, le prime Montana Hardcore al piombo, i primi siti!!! Mi ritengo molto fortunato ad aver vissuto quegli anni lì: fantastici. Poi i viaggi di lavoro con mio padre mi portarono a vedere ed apprezzare i diversi stili di tutto lo stivale, potendo a volte conoscerli e dipingerci assieme.
Era molto più bello quel periodo, si era meno stressati dal voler apparire o per forza comunicare qualcosa o far parte di qualche categoria: si dipingeva e basta, ognuno con le proprie motivazioni e ragioni! Non c'era la menata dello spray che puzza o del tappo che non soddisfa gli standard europei! Penso che questo spirito stia pian pian sparendo, prima incontravo dei ragazzini alle prime armi che mi chiedevano cosa scrivi, perché, come, posso rimanere a guardare? Mentre adesso mi scrivono su FB, chiamandomi "compare, dimmi dove posso esporre le mie tele????" ahahahahahah. Fa parte del gioco ormai, ma non mi ci abituerò mai!!
9. L’ultima rimane la mia preferita: fatti una domanda e datti una risposta
Rifaresti tutto???
Anche si!
Commenti
Posta un commento