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GSQ ci presenta il disco strumentale The Strings ed i significati dietro di esso






Ogni disco rappresenta in pieno il suo autore, rispecchia indelebilmente emozioni e sensazioni della persona e lascia una traccia negli altri quando questi sono in grado di percepirne il profumo e le vibrazioni comuni. Riguardo gli album strumentali, a volte queste sensazioni sono meno immediate rispetto a quelli contenenti liriche, ma ci sono casi in cui quel qualcosa ti tocca subito, senza esitazioni, e non puoi far semplicemente finta di niente. Quando si tratta di musica, nel senso letterale della parola.





Mi trovo qui a scrivere per portare le orecchie e l'attenzione di te ascoltatore-lettore-PresenzaGenerale a The Strings, ultimo disco strumentale realizzato dal talentuoso e mai banale GSQ, produttore di Otranto da anni attivo e prolifico. Come pratica comune, il nostro Francesco ci ha inviato il disco ed invitato all'ascolto e, sin dalla prima traccia, molto bella è stata la musica propostaci. 





Dopo qualche chiacchiera, tramite la quale volevo chiarire degli aspetti del disco che mi interessavano in particolare, Francesco è arrivato a farmi avere una vera e propria spiegazione del lavoro di Le Stringhe: emozionante è una parola che può riassumere con efficacia la sensazione che ho provato nel leggere le parole cariche di passione ed amore con le quali ha descritto i suoi pensieri, in pratica, e quel che gli balena per la testa in questi giorni. Che ha dato vita, direttamente o meno, a queste 19 strumentali.





Non sentendomi in diritto di modificare minimamente il contenuto, ecco a voi ulteriori strumenti per comprendere quel che è il viaggio insito in The Strings. Ed in voi stessi magari. Non serve aggiungere altro, credetemi, e se avete letto fin qui fareste un torto a voi stessi non proseguendo.





Buona lettura e grazie di cuore a Francesco GSQ. Naturalmente, il progetto è disponibile in download gratuito e in streaming dalla pagina Bandcamp dell'artista, sulla quale c'è tanta altra buona musica.








Qual è il concept dietro The Strings?





Le stringhe sono linee invisibili che ci legano, scorrono senza che nessuno se ne accorga, ci passano attraverso e ci conducono in posti che vengono decisi dalle nostre emozioni. Attirano a noi quello che pensiamo e "sentiamo". Viviamo in questa griglia di sentimenti che determinano la nostra realtà. Quando due persone si amano e il loro amore è vero e disinteressato una stringa multiforme lega le loro anime l'una all'altra in uno stato di comunicazione costante. La stringa cambia colore e composizione asseconda dell'umore, dello stato d'animo e dell'intensità dell'amore provato. Sono percettibili dai nostri cinque sensi, hanno colori, profumi e sapori, sono calde o fredde, pesanti o leggere, soffici come il cotone o dure come il granito, si trasformano con la temperatura del pianeta e del nostro corpo.





In ultima analisi, il motore che muove le stringhe è l'amore (o la mancanza di esso). Il male non è il contrario del bene ma la mancanza e il malfunzionamento di esso a causa di noi umani e delle nostre scelte. Questo disco è anche un inno alla coppia, intesa come unione delle forze complementari che muovono la nostra realtà. Il giorno e la notte, l'uomo e la donna, il buio e la luce, sistole e diastole, la forza femminile che si contrae e la forza maschile che si espande. 





La mia poesia vuole umilmente trattare tutto questo.




Le Stringhe (Francesco Fisotti)

Come un filo di vetro cristallino

che riflette la luce del sole

al mattino.

Come un fiume di porpora

rosso e rubino,

come un calice freddo

di vino.

Si trasforma di giorno

variegata e cangiante

ritorna a risplendere

al sorger del sole brillante.

Mi accarezza ed è soffice

come il cotone, leggera

è pietra magmatica pomice.

Nera cobalto alla sera

profuma di anice,

rara e simmetrica

come il diamante.

Metrica, plasma un diadema

dal nulla si crea

si autogenera.

La terra trema

Dea, dalle mille

e ancor più forme,

stringhe d'argento

rifletton le nostre orme.









Come si lega la copertina al disco ed alla sua musica?





Nella foto da me scattata si possono notare due stringhe in alto, e un bellissimo tramonto, esattamente nel momento in cui il giorno e la notte si confondono e si annullano, creando quanto di più bello esiste in natura, esattamente quello che succede quando l'uomo e la donna si amano e si completano a vicenda dando vita alla "Coppia Celeste". Da notare che nella foto c'è una folla di persone che passeggiano ma sono oscurate dal cielo. Questo sta a significare che le persone vivono la loro esistenza ignare delle stringhe che agiscono su di loro.








Chi sono i Mangiatori e perchè hai scelto le loro parole?





"Il progetto Mangiatòri nasce come tentativo di portare a tavola la cultura, avvicinando teatro, letteratura e arte culinaria.
Il nostro motto? «Al cenno della mano le poesie ti recitiamo». Abbiamo sviluppato un originale modo di «andare in scena» e dopo quattro anni di attività su Torino, Roma, Lecce, Verona, Firenze e New York approdiamo a Milano per portare poesia e letteratura fuori dai teatri e oltre i palcoscenici, per raggiungere il grande pubblico e dispensare a tutti un momento di puro piacere durante una pizza tra amici, una cenetta romantica oppure una pausa the o caffè, purché gli si dedichi un po' di tempo, dato che la poesia non va mai di fretta.
«Ormai fermarsi è un lusso, perché non renderlo ancora più piacevole?»"










In parole povere sono dei ragazzi che girano l'Italia recitando poesie su richiesta, con tanto di Menu e prezzi. Tu scegli la poesia e loro te la recitano! Il loro Menu offre di tutto, dai classici ai più moderni. Io li ho conosciuti questa estate perché erano in giro per Otranto con tanto di costume e ho deciso di farmi registrare dei video, visto che stavo lavorando al disco. Dopo aver sfogliato il Menu ho scelto "I Ragazzi che si amano" di Prevert e "Chimera" di Dino Campana. La prima perché ovviamente mi ha trasmesso tutta la tenerezza e semplicità e genuinità di due persone che condividono il sentimento dell'amore e la seconda perché mi ha davvero fatto vedere questa donna bellissima e quasi irreale, regina adolescente, regina de la melodia. L'altra poesia "The Day Sky" è del poeta sufi Hafiz e anche questa mi ha fatto pensare alla coppia celeste.

























Da dove sono estrapolate le restanti citazioni inserite nel disco?





Ho anche usato lo speech da una performance di una artista americana Sophie Leddick, che recita così: 





A section of my heart brake. 


To be at large on two feet. 


Fly, fuck you, you are an extension of me. 


The cut outs on the sides illuminated by the sun. 


Let go,


moving across the landscape, 



being supported by that landscape.













Gli altri spezzoni vengono dal film "Il cielo sopra Berlino".
















Come mai hai deciso di inserire due tracce bonus in finale, abbastanza diverse da quelle proposte in precedenza?





Si potrebbe dire che "The Walker", che ha sonorità diverse, introduce un progetto di pezzi a cassa dritta che sto curando. "Baby" è una bonus perché ho voluto semplicemente tributare quel pezzo che per varie ragioni è il riassunto di tutto questo viaggio. Infatti non è molto diverso dall'originale "Baby" di Donnie e Joe Emerson.















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