
A proposito vi volevo parlare di un tot di cose. E' da qualche anno che faccio beat, o meglio, ci provo. E' per questo che vi dico in anticipo che non sono nessuno per parlare di queste cose, ma solo uno dei tanti appassionati del beatmaking, e in tal senso vi do solo dei piccoli consigli che ritengo utili a chi si appresta a mettere le mani su un campionatore o qualunque cosa del genere. Di seguito elencherò una serie di consigli per ottenere dei buoni risultati con i vostri beat. Si tratta di una serie di cose che ho imparato, un pò con l'esperienza, un pò attraverso lo studio e l'ascolto attento dei maestri, come è giusto che vengano chiamati. Uno tra i tanti, J Dilla.
1. Crearsi una libreria di suoni. La cosa principale penso sia quella di procurarsi una corposa raccolta di suoni di batteria (di qualità, fate attenzione al bitrate, ai bit e al formato). La cosa è essenziale, perchè senza una vasta quantità di suoni di batteria tra cui spaziare sarà sempre difficile trovare il giusto tipo di suono adatto ad un beat. In questo caso, sto parlando ovviamente di suoni che potete trovare facilmente in rete, sia da scaricare che da acquistare... a voi la scelta :) Poi, invece per avere un certo tipo di sound più old school (per così dire), il consiglio è quello di procurarvi o dei vinili contenenti breaks di batteria, o uno di quei pacchetti di breaks di alta qualità in formato wav che potete trovare sempre sul web. Così potrete essere voi a tagliarli e ad usarli come meglio credete. Poi ovviamente ci sono infinite possibilità di modificare questi suoni e personalizzarli, per esempio sovrapponendo più suoni uno sull'altro (layering), ma questa è un altra storia e si tratta di qualcosa di un pò più complicato.
J Dilla (RIP) |
2. L'ascolto è tutto. Con questa affermazione ho sintetizzato diversi concetti, tutti molto importanti, ma partiamo dall'inizio. L'ascolto è uno di quelli strumenti che vi permetterà di accrescervi in maniera esponenziale, vi spiego perchè. Intanto, considerate che l'ascolto di canzoni Hiphop è ovviamente necessario, ma che d'altro canto, l'ascolto dei generi che l'hanno da sempre ispirato non è da meno. Di cosa parlo? Di musica Jazz, Soul, Funk, Rock e chi ne ha più ne metta. Essere aperti all'ascolto di questi generi e imparare ad apprezzarli è importantissimo, per il semplice motivo che i tanti Dj Premier, Pete Rock, Madlib, Dilla e così via, ne hanno fatto il loro principale strumento, attraverso il campionamento. Quindi, semplicemente, se amate il loro sound, non potete prescindere dall'ascolto di questi generi per poterlo ottenere. Detto questo è comunque importante bilanciare l'ascolto di questi generi all'ascolto di musica Hiphop, questo allo scopo di fare una sorta di parallelo, così da poter intuire quale può essere il modo di usare un campione ad esempio. Nulla di strano, il consiglio è studiare i maestri e il modo che hanno di lavorare ai loro beat, il modo di tagliare i campioni, il modo in cui questi suonano nei loro beat piuttosto che nella loro versione originale, la scelta delle batterie, i loro pattern, tutto questo è fondamentale per capire poi come far fittare insieme tutte le parti di un beat.
Madlib, diggin' |
3. L'ascolto è tutto, seconda parte. Inoltre c'è tutto un altro discorso che riguarda l'approccio al beatmaking, ed è quello di ascoltare i vostri beat con attenzione e cercare di capire realmente quali sono le cose che da esso vi aspettate e ciò che realmente esso può darvi. Siate realistici, attenti, razionali, non vi lasciate prendere dal beat ma fate attenzione a quali possono essere i problemi e cercate di risolverli a modo vostro. Il discorso qui è un pò generico, però una cosa è importante, e cioè fare un praragone tra ciò che state realizzando e ciò che è il tipo di beat che state cercando di realizzare. Quindi qui vi consiglio una cosa, procuratevi intanto delle casse monitor, anche se non troppo costose (es. KRK Rokit 5), e assiame a queste prendete degli speaker standard (un 2.1 come un altro), oltre alle cuffie (importantissime, cercatele di buona qualità). Tutto questo a che serve? Tutti questi dispositivi vi permetteranno di avere maggior controllo sul suono dei vostri beat. Riuscendo infatti a far suonare in maniera discreta lo stesso beat su diversi speaker avrete una maggiore accuratezza. Fregno vero? :)
Poi oltretutto potete fare anche un paragone più accurato delle tracce a cui fate riferimento, avendo uno spettro delle frequenze sempre diverso. Parlando nello specifico delle cuffie, il mio consiglio è di usarle molto, ma non usare mai solo una di queste cose, altrimenti il discorso di prima è vano. Cioè se fai tutto un beat in cuffia non è detto che suona bene sugli altri speaker, anzi (poi comunque è una questione di orecchio, e qui come per il resto si tratta di fare esperienza). Uno dei vantaggi di usare la cuffie è qullo di avere un ascolto neutrale, capite? Senza la presenza del riverbero della stanza. In questo modo l'ascolto ne guadagnerà.
Marvin Gaye |
4. Filtri, Equalizzatori e compressori. Qui entriamo in un discorso che mette le radici nel mixaggio. Si tratta infatti dei principali strumenti di cui si può disporre per mixare una traccia. Ora ovviamente non mi metterò a parlarvi di come si mixa un pezzo, non mi permetteri neanche di farlo, perchè sono una frana :) Comunque, il discorso è che saper utilizzare questi strumenti è essenziale, o meglio è essenziale sapere come e quando usarli. Ad esempio, nella fase di produzione, l'utilizzo di compressori o equalizzatori è quasi inutile, se non dannosa. Mi spiego, non mettetevi a smanettare random con questi strumenti se non sapete ne a cosa servono ne come si utilizzano, evitate. I filtri, che altro non sono che degli equalizzatori con delle funzioni limitate, vi saranno di grande aiuto invece in questa fase. La loro semplicità di utilizzo vi permetterà di ottenere gran parte dei risultati che vorreste e di risolvere la maggior parte dei problemi. L'importante è ricordarsi che un suono di merda resta un suono di merda e che quindi non esiste Eq o Comp che vi risolve lo scazzo. Ciò che butti dentro un campionatore fa ciò che poi ne esce fuori, ricordatevelo. I filtri, HP, LP, NOTCH, BP, sono davvero ciò che più o meno vi può servire per far fittare i suoni fra di loro in questa fase. Vi ricordo infatti di non essere frettolosi nel cercare di ottenre un determinato suono, si parte sempre da una struttura grezza e poi la si elabora, step by step. Perciò lasciate a chi di competenza il lavoro di mixare veramente un brano, o almeno studiate, perchè altrimenti qualsiasi cosa farete sarà sempre data al caso.
Per ora mi fermo qui, più in la posterò quasi sicuramente una seconda parte, magari ancora più ricca di contenuti utili. Lasciate i vostri commenti ed opinioni! Bella a tutti, Peace!
Molto interessante!
RispondiElimina:)
RispondiEliminagran bel lavoro, aspetto la parte sul layering!
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