Anno nuovo e nuove rubriche mensili: continuiamo con quella sul DJing/ Beatmaking, che vede protagonista stavolta Francesco Caligiuri aka Squarta. Il produttore capitolino è sicuramente uno dei migliori in Italia, che ha collaborato con la maggior parte degli artisti della penisola e che con il passare degli anni è diventato una vera e propria garanzia alle macchine. Con Primo e Grandi Numeri forma i Cor Veleno, formazione che sin dai primi anni '90 è attiva, e che realizza il primo lavoro ufficiale nel 1999, il disco Sotto Assedio. E' uno degli affiliati principali di Robba Coatta, collettivo romano che includeva Piotta, Turi e Giaime (per fare qualche nome), per il quale inizia a produrre. Squarta si occupa completamente della produzione del suo gruppo, e sin dal 2005 porta avanti con Primo progetti solisti paralleli, 3 totali per ora: ricordiamo Bomboclat, Leggenda e Qui è selvaggio, tutte pietre miliari e dal livello altissimo. Recentemente sono fuori anche i primi 3 volumi di Rap nelle mani, collezione di inediti che i Cor Veleno hanno accumulato nel corso di tutti questi anni, e che meritavano di vedere la luce in un qualche tipo di progetto. Il Rugbeats Studio a Roma è un punto di riferimento ormai, moltissimi sono gli artisti che si affidano all'esperienza di Squarta per la produzione dei loro lavori. Naturalmente noi di GV siamo presi benissimo per questa intervista, non aggiungiamo altro per evitare di anticipare qualcosa. Ringraziamo l'artista per la disponibilità dimostrata, a seguire trovate l'intervista, buona lettura.
INTERVISTA
1.
Domanda
di
rito:
qual
è
stato
il
tuo
primo
contatto
con
la
cultura
HH
(video,
musica,
fanzine,
jam/eventi),
e
con
quale
disciplina
in
particolare?
Che
aria
si
respirava
quando
cominciasti
nei
primi
‘90?
Ho
iniziato
ascoltando Jovanotti, poi
da
quel
momento
è
stato
un
susseguirsi
di
cose,
una
vecchia
compilation
di
Radio
Deejay
chiamata Deejay Rap,
poi LL Cool J, Public Enemy
e
non
mi
sono
più fermato.
2.
Come
hai
scelto
il
nome
d'arte
Squarta?
Dovresti
chiederlo
a
Turi, è
colpa
sua
se
ho
questo
nome
del
cazzo (Turi
ma
non
potevi
inventarti
un
nome
più potente
cazzo)
3.
Cosa
ti
ha
spinto
ad
affacciarti
proprio
al
mondo
della
produzione?
Quali
artisti
ti
hanno
magari
ispirato
particolarmente
(mentori)?
Ho
iniziato
facendo
il
dj
con
strumenti
di
fortuna,
ma
ho
sempre
cercato
di
capire
come
si
potesse
creare
un
suono
nuovo
mischiando
cose
esistenti,
con
il
mio
primo
gruppo
(Criminal Posse)
abbiamo
fatto
una
colletta
e
abbiamo
comprato
un Roland Dj
70; da
quel
momento
ho
smesso
di
andare
a
giocare
a
pallone
sotto
casa
e
mi
sono
chiuso
in
camera, pensavo
solo
a
quello.
I
produttori
che
creavano
i
dischi
che
ascoltavo
maggiormente
in
quel
periodo
erano
come
scienziati
pazzi
per
me: A
tribe
called
Quest,
De
La
Soul,
Gangstarr,
N.W.A.,
Compton
Most
Wanted,
sono
gruppi
che
mi
hanno
cresciuto,
cercavo
di
rifare
quello
che
sentivo
nei
dischi
ma
senza
riuscirci
ovviamente,
poi
con
il
passare
del
tempo
cerchi
di
sviluppare
un
approccio
più personale
e
studi
qualcosa
che
sia
tuo.

4.
Ci
potresti
parlare
brevemente
del
processo
generico
che
sta
dietro
ad
un
tuo
beat?
Quale
programma
utilizzi
per
tagliare
i
campioni,
l'utilizzo
eventuale
di
macchine
per
processare
i
suoni
ecc..
Hai
qualche
consiglio
da
dare
ai
produttori
in
termini
di
software,
plug-‐ins
o
altro?
Non
c'è
nessun
processo
prestabilito,
l'idea
o
l’ispirazione
può partire
da
una
cosa
che
sento
su
un
disco,
o
da
una
melodia
che
ti
gira
in
testa,
avendo
uno
studio
a
disposizione
posso
accendere
tutto
l’armamentario
e
provare
fino
a
che
non
esce
quello
che
ho
in
testa,
i
software
che
uso
sono
importanti
ma
non
fanno
la
differenza,
sono
un
mezzo
per
arrivare
a
realizzare
l’idea.
In
ogni
caso
una
delle
cose
che
utilizzo
sempre
per
modellare
il
suono
è
la
UAD, i
plug
ins
universal
audio
sono
atomici. Non
mi
sento
in
grado
di
dare
consigli
a
nessuno, la
musica
è
talmente
una
questione
personale
per
come
la
vedo
io,
che
sarebbe
inutile
consigliare
a
qualcuno
come
relazionarsi
alla
musica
o
alla
produzione.
5.
Nello
specifico,
come
crei
e
dai
forma
ai
tuoi
suoni
di
batteria?
Che
importanza
ha
per
te
il
layering,
cioè
l'utilizzo
di
più
suoni
di
batteria
per
la
realizzazione
di
nuovi
suoni
personalizzati?
Anche
qui
non
c’è
un
procedimento
prestabilito,
a
volte
scovi
nei
dischi
dei
break
che
da
soli
sono
un
motore
ritmico
incredibile,
a
volte
sento
di
dover
aggiungere
il
carico
e
far
suonare
tutto
più ciccione. Spesso
ho
lavorato
con
Zamy, batterista
potente
e
talentuoso
con
il
quale
abbiamo
fatto
svariati
pezzi
dei
cor
veleno,
ed
abbiamo
unito
i
samples
alla
batteria
suonata,
in
tutti
i
casi
la
batteria
è
la
parte
sulla
quale
insisto
di
più, è
un
elemento
fondamentale
per
me.
6.
Negli
anni
come
è
cambiato
il
tuo
stile
produttivo
e
la
tua
attrezzatura
per
la
produzione?
Quali
sono
le
differenze
principali
tra
ieri
e
oggi
che
ti
riguardano?
Oggi
riesco
a
realizzare
quello
che
ho
in
testa
esattamente
per
come
lo
vorrei,
quando
hai
meno
esperienza
è
più difficile
realizzare
quello
che
vuoi,
e
questo
è
uno
step
importante,
non
sei
più quello
che
mette
un
sample
in
loop
e
ci
aggiunge
una
batteria
,
ma
sei
uno
che
sta
producendo
e
la
differenza
è
notevole.
7.
Quali
sono
per
te
le
caratteristiche
principali
che
contraddistinguono
un
beat
"potente"
da
uno
"scarso",
qual
è
per
te
il
criterio?
È
come
chiedere
cosa
distingue
un
buon
piatto
di
pasta
da
una
robbbba
schifosa?
O
un
buon
film
da
una
merdata,
difficile
spiegarlo
a
qualcun
altro
ma
tu
hai
tutti
gli
strumenti
per
poter
giudicare.
Unica
cosa
che
posso
dire
è
che
faccio
fatica
a
separare
il
beat
dal
testo, per
me
è
una
canzone
quindi
nel
complesso
giudico
una
canzone
non
i
singoli
elementi.
8.
Che
ruolo
ha
per
te
la
compressione
in
una
traccia?
Parliamo
di
mixaggio
o
premixaggio
di
una
traccia,
non
dell'uso
del
compressore
per
il
mix
finale.
La
compressione
come
l’equalizzazione
fanno
parte
del
modellare
il
proprio
suono, quindi
anche
il
mix
di
una
canzone
a
mio
avviso
è
una
parte
molto
connessa
alla
produzione
ed
in
generale
mixare
è
un
passaggio
artistico, oltre
che
tecnico.
9.
Diggin'
in
the
crates
(in
questi
anni
possiamo
dire
anche
"in
the
web")
e
campionamento
da
vinili,
classici
aspetti
di
un
producer
HH:
cosa
pensi
a
riguardo?
Che
importanza
ha
per
te
il
campionamento?
Sei
anche
un
collezionista?
Ho
sempre
comprato
dischi
ma
non
sono
un
collezionista,
per
me
conta
di
più la
musica
incisa
su
un
disco
o
su
una
cassetta
mp3
o
quelcazzochevepare
più che
il
supporto
o
l’anno
di
stampa,
ovviamente
comprare
dischi
ha
un
fascino
intramontabile
ma
non
sono
un
feticista
del
vinile, sono
più un
appassionato
di
tutta
la
musica.
10.
Qual
è,
a
tuo
giudizio,
l’aspetto
del
tuo
sound
che
lo
rende
riconoscibile
all’ascoltatore?
Me
lo
sono
chiesto
spesso
ma
come
avrai
intuito
non
sono
bravo
a
capire
questo
genere
di
cose,
faccio
musica
da
quando
sono
piccolo
e
non
ho
ancora
imparato
ad
ascoltare
le
canzoni
che
produco
con
questo
tipo
di
approccio,
non
ho
la
minima
idea
di
cosa
mi
renda
riconoscibile,
ammesso
che
io
lo
sia. Quello
che
vorrei
arrivasse
a
chi
ascolta
è
il
contrasto
tra
la
parte
melodica
e
l’aggressività
ritmica, ma
chissà
se
effettivamente
arriva
così a
chi
sta
con
le
cuffie
a
casa
sua.
11.
Nelle
tue
produzioni
molto
spesso
sono
presenti
archi
e
chitarre,
elettriche
nella
maggior
parte
dei
casi:
a
cos'è
dovuta
questa
influenza?
Si
tratta
semplicemente
di
campioni
o
di
strumenti
suonati?
Nel
secondo
caso,
sei
tu
stesso
a
realizzare
i
pezzi
o
ti
avvali
della
collaborazione
di
musicisti?
(Se
possono
essere
esempi
validi,
parlaci
di
tracce
come
“La
mia
guerra”,
“Oggi
sono
chiunque”,
“Spigne!”
e
“Cantano
tutti”,
che
son
quelle
che
ci
hanno
più
colpito
per
questo
aspetto).
Mi
è
sempre
piaciuto
mischiare
samples
a
parti
suonate
da
me
o
da
musicisti
con
i
quali
ho
avuto
la
fortuna
di
poter
collaborare,
la
parte
bella
ma
anche
più complessa
è
rendere
il
tutto
credibile,
mi
piace
pensare
che
non
si
capisca
cosa
sia
suonato
e
cosa
campionato.
12.
Come
imposti
un
dj
set:
serato/tracktor
o
vinili
originali?
Perché?
Nei
live
uso
serato, è
molto
più comodo
e
ormai
il
feeling
del
vinile
di
questi
software
è
molto
simile
al
vinile
di
quando
ero
pischello.
13.
Qual
é
il
consiglio
pratico
che
daresti
ad
un
produttore/beatmaker
ancora
alle
prime
armi?
Come
dicevo
prima, non
mi
sento
di
dare
consigli, ma
forse
ascoltare
tanta
musica
diversa
di
ogni
tipo
e
tempo
non
può che
essere
una
cosa
positiva
per
chi
produce,
ti
aiuta
a
capire
tutto
un
mondo
che
altrimenti
ignoreresti.

Da
cosa
trai
ispirazione
in
particolare
(film,
libri,
generi
musicali,
ecc)?
Principalmente
da
dischi
di
qualunque
tipo
ma
spesso
mi
è
capitato
di
vedere
film
e
voler
creare
qualcosa
che
richiamasse
una
determinata
atmosfera
vista
nel
film,
in
generale
la
musica
mi
da
molte
immagini,
a
volte
sono
le
immagini
a
darmi
lo
spunto
per
la
musica.
15.
Come
Cor
Veleno
avete
sempre
fatto
ottima
musica,
ma
personalmente
noi
di
GV
siamo
sempre
rimasti
a
bocca
aperta
per
i
lavori
che
hai
realizzato
con
Primo
singolarmente:
per
quale
ragione
sempre
e
solo
lui?
Qual
è
l’aspetto
di
questo
Mc
che
ti
spinge
a
collaborare
con
lui,
oltre
l’amicizia?
Parlaci,
se
ti
va,
del
percorso
che
vi
ha
caratterizzato
da
Bomboclat
al
recente
classico
Qui
è
selvaggio.
Ogni
artista
ha
i
suoi
tempi
di
scrittura
e
gestazione,
con
Primo
abbiamo
realizzato
tra
un
album
e
l’altro
dei
Cor
Veleno
dei
dischi
che
erano
una
costola
del
lavoro
dei
cor
veleno
stesso.
Primo
e
Grandi
si
completano
e
bilanciano
nella
scrittura
dei
dischi
del
nostro
gruppo e non
si
potrebbe
parlare
di
cor
veleno
se
non
ci
fossimo
tutti
e
tre; detto
questo
i
dischi
a
nome
Primo
&
Squarta
ci
hanno
permesso
di
registrare
alcune
idee
che
erano
rimaste
fuori
dai
dischi
dei
Corve, ho
sempre
visto
questi
dischi
paralleli
come
un
momento
per
svuotarsi
completamente
di
tutte
le
idee
per
poi
ripartire
con
nuovi
progetti.
16.
A
quale
disco/traccia
sei
particolarmente
legato
e
ti
ha
segnato
durante
il
percorso
all'interno
della
cultura
e
della
musica
HH?
Ci
sono
mille
canzoni
che
mi
hanno
accompagnato
più che
nel
percorso
all'interno
del
rap
direi
proprio
nella
crescita,
ho
iniziato
ad
ascoltare
musica
quando
avevo
12
anni
e
sono
cresciuto
ascoltando
alcune
cose
tutti
i
giorni,
sento
che
alcuni
artisti
mi
hanno
proprio
cresciuto.
Ci
sono
dei
pezzi
di Ice
Cube, dei
Public
Enemy
,
Dre,
De
La
Soul
che
hanno
un
significato
enorme
per
me
che
va
al
di
là
della
musica.
17.
Quale
evento/
live/
jam
ti
è
rimasto
particolarmente
impresso?
Un
live
degli
Epmd
a Roma,
lì ho
capito
come
volevo
fossero
i
live
del
mio
gruppo, ho
capito
che
tipo
di
energia
doveva
avere
un
live
rap.
Ancora
oggi
purtroppo
moltissimi
live
rap
sono
scadenti
e
sono
fatti
con
poca
professionalità,
peccato
che
non
tutti
quelli
che
suonano
oggi
abbiamo
avuto
la
possibilità
di
assistere
a
quel
live ,
rimetterebbero
in
discussione
le
loro
capacità.
18.
Progetti
in
cantiere
e
prossime
uscite.
Al
momento
sto
lavorando
con
Mezzosangue,
uno
con
le
palle
quadrate.
Bless
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